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Mobilità

Tram Ponte-Albano con fermata all’ospedale Si rispolvera il sogno

Le rotaie ci sono, i treni e soprattutto i soldi no. Il sogno del tram tra Seriate e Albano Sant'Alessandro continua a rimanere nel cassetto. D'accordo, servono vagonate di milioni di euro, però da qualche parte bisogna pur cominciare e in questo caso è la politica che deve darsi una mossa.

Le rotaie ci sono, i treni e soprattutto i soldi no. Il sogno del tram tra Seriate e Albano Sant’Alessandro continua a rimanere nel cassetto. D’accordo, servono vagonate di milioni di euro, però da qualche parte bisogna pur cominciare e in questo caso è la politica che deve darsi una mossa. Qualche anno fa era già stato fatto un tentativo, commissionando uno studio di fattibilità a Teb, la società che ha realizzato e ora gestisce il tram della Valseriana. Correva l’anno 2005 e si parlava di un’opera da 60 milioni di euro (già lievitati a 145 nel 2009). In dieci anni non solo non si è mosso nulla, ma si è fatto qualche passo indietro. Le carte preparate dai tecnici sono ormai ingiallite ed è necessario rimettersi al tavolo per ufficializzare nuove stime.

Ci sta pensando il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi, che una ne fa (i soldi non ci sono) e cento ne pensa. Tra le prime richieste al nuovo consiglio di amministrazione di Teb ci sarà un nuovo studio di fattibilità per realizzare la tramvia Seriate-Albano Sant’Alessandro: 15 chilometri, nove fermate (Ponte, Curno, ospedale, stazione, fiera, ospedale Bolognini, stazione Seriate, asse interurbano, Albano), tre parcheggi di interscambio. “Da qualche parte bisogna iniziare. Lo studio di fattibilità è il primo passo perché l’ultimo risale a troppi anni fa – spiega il presidente Rossi -. Tutti riconoscono che l’asse ospedale Papa Giovanni, Cliniche Gavazzeni, Bolognini di Seriate è un’eccellenza in campo sanitario. Io la chiamo City della salute, che vale la pena collegare con un tram. Ovviamente ognuno deve fare la sua parte: Provincia, Comune, fondi europei, Regione”. E qui la palla passa all’assessore regionale a Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte. Che potrebbe dare slancio al progetto con un’opera collegata e chiesta a gran voce dalla politica bergamasca: la fermata ferroviaria al nuovo ospedale. Secondo la Regione costa troppo e soprattutto creerebbe molti problemi al numero delle corse, già ridotto all’osso. Si torna al punto di partenza: è una scommessa che vale la pena tentare? La risposta può darla solo la politica.

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