Una goccia nel mare del bilancio di Palafrizzoni. La direzione finanze del ministero dell’Interno ha annunciato la ripartizione dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco. Bergamo non esulta. Al Comune sono stati assegnati solo 1953 euro e 29 centesimi: briciole, soprattutto se messe a confronto con i quasi cinque milioni di tagli imposti nel 2015.
E’ andata meglio ad altri Comuni. Orio al Serio incassa 171 mila euro, Seriate 38 mila euro, Grassobbio 30 mila euro. A tutte le altre amministrazioni dell’area aeroportuale come Azzano San Paolo, Bolgare, Brusaporto, Cavernago, Costa di Mezzate, Dalmine, Grumello del Monte, Lallio, Levate, Stezzano, Treviolo, Zanica invece non è stato riconosciuto nemmeno un euro. Questi ultimi Comuni dovranno aspettare la risposta di Regione Lombardia in merito a un’altra tassa, l‘IRESA, approvata negli anni scorsi dal Pirellone per sostenere interventi di mitigazione ambientale. I sindaci hanno inviato una lettera ufficiale per chiedere di riscuoterla (leggi qui). Si tratta di un introito diverso rispetto all’addizionale comunale sui diritti di imbarco, che viene incamerata direttamente dallo Stato e poi ridistribuita ai Comuni.
Come in molti altri settori, ritornano sul territorio fondi risicati rispetto a quanto stabilito dalle normative. “In teoria, a tutti i Comuni aeroportuali d’Italia, dovrebbero essere stati elargiti 150 milioni di euro dal 2003 ad oggi – spiega Alessandro Colletta, sindaco di Orio al Serio – invece ne sono tornati solo 50. Io comunque sono abituato a guardare il bicchiere mezzo pieno. Noi avremo 171 mila euro, che non ci risolvono i problemi, ma sono una piccola boccata d’ossigeno per affrontare i tagli. Stiamo portando avanti una battaglia comune con gli altri amministratori per ottenere quello che è un nostro diritto. Con quei soldi lo Stato copre varie emergenze, ma il risultato è che a noi non arriva quanto spetta”.
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