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La celebrazione

Festa della Liberazione A Castelli Calepio l’Anpi incontra gli studenti

I ragazzi della scuola primaria di primo grado di Castelli Calepio in occasione della ricorrenza del 70esimo anniversario della Liberazione hanno incontrato l'Anpi.

Sono passati 70 anni. Era il 25 aprile 1945 e l’Italia ritrovava la libertà. Il tempo da allora è volato, ma galantuomo non ha dimenticato. A supportarlo, nel ricordo, i tanti volti degli "uomini di una volta", di coloro che diedero la vita per un ideale di democrazia e uguaglianza. Molti di loro perirono con onore, altri con onore portano avanti , seppur con la fatica della vecchia, quelle pagine della storia italiana fautrici di quella che oggi conosciamo sotto il nome di democrazia.

La liberazione. Basterebbe questo evocativo, carico di tensione emotiva, per onorare il 25 aprile. Ma poi, quando ti trovi tanti ragazzi pre adolescenti, della scuola primaria di primo grado di Castelli Calepio, leggere con voce solenne e sguardo attento le parole di Piero Calamandrei, realizzi che la forza di questi 70 anni è più forte e dirompente che mai:

Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità della nazione, andate là, o giovani, col pensiero, perché là è nata la nostra costituzione. (Piero Calamandrei, Discorso ai giovani sulla Costituzione nata dalla Resistenza. Milano, 26 gennaio 1955)

Con il patrocinio del comune di Castelli Calepio, quello dell’ANPI, oltre alla presenza preziosa della sezione Alpini di Cividino, dove il 24 aprile si è svolta la celebrazione della giornata della liberazione, i giovanissimi delle scuole hanno dato riprova di quanto sia importante seminare in loro il germoglio della speranza, del rispetto e dell’amore per la costituzione. In un vuoto della politica, ormai divenuto voragine, ritrovare nuove e vecchie generazioni a condividere il senso di appartenenza e rispetto per la Patria, non può che instillare speranza. E forse quei 70 anni davvero sono solo la primavera di un qualcosa che cresce e crescerà forte dei valori e  principi che tutelano il cittadino.

A tal proposito, è bello ricordare, che oltre alla presenza degli studenti, degli alpini, dell’assessore alla Cultura, della protezione civile, del corpo dei vigili e dell’arciprete di Calepio c’erano tanti nuovi tesserati Anpi della sezione, che hanno rinvigorito con la loro giovane testimonianza il messaggio sempre verde: “Era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini”.

Chiara Copler

 

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