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Economisti in un film: “Con l’austerity l’Italia penalizzata inutilmente” fotogallery video

Alexander Kockerbeck, già capo analista del debito sovrano per Moody's per dodici anni, nel 2012 lascia l'agenzia di rating e inizia ad intervistare i maggiori economisti d'Europa. Nasce così il film documentario "Euro capro espiatorio" che è stato presentato nel ciclo "Serata per l'imprenditore" di Confindustria Bergamo.

Guardarsi allo specchio è sempre un’operazione che chiede impegno. Si è troppo severi con se stessi e non si è mai totalmente realisti. Succede così anche per stendere un’analisi sul nostro Paese, l’Italia. Confindustria Bergamo per non cadere in questo tranello, per gli incontri del ciclo "Serata per l’imprenditore", si è affidata alla visione di un economista e analista di grande esperienza come Alexander Kockerbeck, già analista del debito sovrano europeo per Moody’s per dodici anni, economista per la Sociéte Générale, la Dresdner Kleinwort e la Sanpaolo di Torino.

Nel 2012 Kockerbeck, dopo una dozzina di anni in Moody’s, decide di lasciare l’agenzia di rating per esprimere le sue opinioni ed analisi sull’Italia e sull’Europa in modo indipendente. Da allora, telecamera alla mano, ha vagato per il Vecchio Continente intervistando economisti delle maggiori università. Delle ore di interviste è nato il film documentario "Euro capro espiatorio". Quarantacinque minuti nei quali emerge che una vera e propria sfida ai luoghi comuni sulla crisi europea e sull’Italia.

"L’Italia è un esempio evidente di un Paese che non ha provocato la crisi, ma continua a subirne le conseguenze – afferma Kockerbeck -. L’Italia è stata discriminata sui mercati finanziari, nonostante il fatto che abbia un debito pubblico tra i più sostenibili in Europa e un sistema bancario che non necessitava di un salvataggio dalle avventure dei subprime. I danni economici e sociali sono enormi e la disaffezione all’euro è alta. Nel 2012 la Banca Centrale Europea è stata costretta a chiarire la situazione e il salvataggio dell’euro è diventato il capro espiatorio di una crisi sistemica che dal 2008 rischia di compromettere l’intero sistema monetario internazionale".

Per Kockerbeck la crisi dell’Europa è un altro episodio della crisi finanziaria globale. Il fallimento della banca statunitense Lehman Brothers nel 2008 svelò la situazione critica in cui erano le banche d’Oltreoceano. In Europa la crisi colpì il debito sovrano, poi dell’euro. Ora la Grecia.

"La soluzione al problema Grecia dimostrerà la solidarietà e la compattezza dell’Unione Europea" ribadisce l‘economista che descrive la situazione attuale come una serie di crisi che si espandono a cerchi concentrici. La prossima potrebbe colpire il sistema finanziario se non si trova una soluzione all’indebitamento pubblico e privato. "I risparmi non danno più redditi e questo comporta molti rischi, perché spinge i risparmiatori a cercare prodotti che promettono facili guadagni, e qui si tornerebbe alla situazione che ha preceduto la crisi del 2008".

Guarda la video intervista:

 

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