Sono motivazioni di carattere economico quelle che hanno spinto il Consiglio di Amministrazione dello storico collegio Celana di Caprino bergamasco a dire di no alla richiesta di accoglienza di un gruppo di profughi avanzata dalla prefettura di Bergamo: lunedì sera la proposta di riqualificazione è stata valutata con attenzione ma, di fronte ad un preventivo da circa 80mila euro, l’invito è stato declinato.
La prefettura aveva individuato il collegio come sistemazione ideale per una sessantina di profughi che attualmente si trovano nell’ex casa di riposo di via Gleno: una soluzione che non era piaciuta alla Lega Nord che il 29 marzo aveva presidiato i cancelli al grido di “Stop invasione” e poi aveva dato il via a una raccolta firme che in sole 24 ore aveva registrato 800 adesioni.
A mettere forse la parola fine alla polemica è stato però lo stesso CdA del collegio: il numero dei profughi che avrebbero dovuto essere ospitati era molto più alto di quello preventivato, addirittura più del doppio, e le casse del collegio non sarebbero in grado di sostenere il costo di rifacimento degli impianti idraulici ed elettrici.
Uno scenario che, quindi, sembra definito ma un intervento dall’esterno potrebbe di nuovo cambiare le cose: se, come successo a Roncobello, Caritas e Comunità Ruah dovessero prendersi carico della questione, pagando lavori e affitto, la prefettura potrebbe tornare a bussare alle porte del collegio.
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