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Palafrizzoni

Registro delle unioni civili Ora (quasi) tutti a favore, 8 anni fa era un sacrilegio

Sarà portato in aula entro poche settimane il regolamento per l'istituzione del registro delle unioni civili. La maggioranza sta lavorando al documento da mesi, ora sembra che tutte le tessere (legali e normative) siano andate al loro posto.

Sarà portato in aula entro poche settimane il regolamento per l’istituzione del registro delle unioni civili. La maggioranza sta lavorando al documento da mesi (leggi qui), ora sembra che tutte le tessere (legali e normative) siano andate al loro posto. Il sindaco Giorgio Gori ha deciso di affrontare nel primo anno di mandato quello che molti ritengono un ostacolo insormontabile, soprattutto in una città come Bergamo, terra di grande tradizione cattolica. “Meglio metterci la testa subito, piuttosto che rischiare critiche a ridosso delle elezioni” – deve aver pensato il primo cittadino. La pressione politica delle associazioni e di alcuni consiglieri (su tutti Simone Paganoni del Patto civico) ha fatto il resto. Il regolamento con cui verrà istituito il registro delle unioni civili sarà discusso in commissione e subito dopo verrà preso in esame dal Consiglio comunale. L’obiettivo è arrivare all’approvazione entro il 17 maggio, giornata mondiale contro l’omofobia.

Abbastanza scontato il voto favorevole degli esponenti di Pd, Patto civico, Sel e lista Gori. Come voteranno invece i consiglieri di opposizione? Non tutti sono contrari. Il Movimento 5 Stelle è favorevole, la Lega Nord potrebbe astenersi, così come alcuni consiglieri di Forza Italia. Andrea Tremaglia di Fratelli d’Italia dovrebbe seguire la linea nazionale, quindi voto contrario. Lo stesso vale per la lista Tentorio.

Per questo genere di argomenti è prassi lasciare libertà di coscienza. Ed è proprio il voto “libero” che, nel 2007, condannò la maggioranza guidata dall’allora sindaco Roberto Bruni a una spaccatura storica. Non solo il registro delle coppie di fatto fu bocciato, ma il centrosinistra bergamasco si ritrovò in una profonda crisi di identità. Impossibile non ricordare l’intervento del consigliere Fulvio Paparo, lista Bruni: “Allora come si sceglie l’identità sessuale così si deve poter scegliere il modello di convivenza che soggettivamente si riconosce come più confacente. Tra quelli disponibili nessuno dovrebbe di principio essere escluso, nemmeno per quanto l’ipotesi possa essere triviale: quello promiscuo uomo-animale, così come l’incesto, la poligamia, la pedofilia”. Quello che sette anni fa era considerato un sacrilegio, ora verrà approvato in Consiglio comunale.

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