• Abbonati
Botta-e-risposta

“Mai più al pronto soccorso Gavazzeni” La replica: non era un caso d’emergenza

Un lettore ci segnala la propria "odissea" al Pronto Soccorso della Clinica Gavazzeni: dall'Humanitas gli rispondono.

Un lettore ci segnala la propria "odissea" al Pronto Soccorso della Clinica Gavazzeni: dall’Humanitas rispondono.

4/1/2015 Da qualche giorno soffro di mal di schiena a livello lombo-sacrale e ritengo di sentire il parere del pronto soccorso.

Decido (ahimè la scelta nel tempo si rivelerà assolutamente infelice) di rivolgermi al PS della Clinica Gavazzeni.

Il medico di guardia si limita a porre il quesito diagnostico al radiologo in servizio "Ci sono fratture?" Risposta: nessuna. Il medico di guardia, rassicurato dal referto del radiologo conclude praticandomi un antidolorifico, invitandomi ad andare a chiudere la pratica.

Purtroppo nel corridoio svengo, a causa dell’antidolorifico e pertanto vengo "trattenuto" per altre ore e mezza per esami del sangue, flebo e cardiogramma.

Dimissioni in codice bianco, nessuna risoluzione del mio mal di schiena che merita migliori approfondimenti e decido nei successivi giorni di recarmi presso la segreteria di radiologia per ritirare il cd contenente la radiografia.

Il 30 gennaio alla visita fisiatrica avvenuta presso il Don Orione la Fisiatra mi aveva informato di alcune anomalie presenti a livello lombo-sacrali, ovvero non fratture ma "anchilosi delle articolazioni sacro-iliache", ovvero un bel guaio, già presente e visibile, ma non refertato quindi ignorate dal radiologo della Gavazzeni il 4/1.

Tra parziali remissioni e peggioramenti il 25/3 torno in Pronto soccorso alla Gavazzeni dove in prima battuta l’infermiera di triage mi assegna codice verde, ma ahimè il medico di guardia non mi visita, inventandosi a referto delle Risonanze mai eseguite dal sottoscritto e alla richiesta di essere sottoposto a visita ortopedica dallo specialista della colonna vengo "rinviato al medico di base per la gestione del caso ed eventuali secondi pareri specialistici".

Mi prescrive visita terapia del dolore che mi viene fissata per il 1°Aprile (forza posso resistere, dico tra me e me).

Purtroppo all’indomani ricevo telefonata dalla Gavazzeni, che la visita in ambulatorio di terapia del dolore sarebbe stata spostata solo al 13 Aprile.

Che strano, accedo al sito Internet della clinica, dove in bella vista la Clinica pubblicizza come il Pronto soccorso collabori con il reparto di Ortopedia per gli accertamenti del caso.

Torno alla carica Martedì 31 Marzo, ore 14,30 circa, sperando di avere miglior fortuna e il solerte infermiere di triage, al termine della propria istruttoria di assegnazione dei codici di accesso, mi assegna il codice bianco, il che avrebbe presupposto di rimanere in attesa per un tempo indefinito, anche 5-6 ore.

Alle mie rimostranze si limita a rispondere che "i suoi approfonditi studi gli avrebbero permesso di inquadrare il mio disturbo come non importante" escludendo qualsiasi cedimento vertebrale da me sospettato.

Abbandono decisamente la presa.

Mi dirigo verso l’Ufficio relazioni col pubblico per segnalare le lamentele del caso, ma ahime’ non rispondono, in realtà avevo già tentato di mettermi in contatto il giorno 26 marzo, anche in tale occasione il numero preposto squillò a vuoto.

Non mi resterebbe che prenotare una visita ortopedica al CUP: risposta "saremmo al 27 luglio, se però viene in privato la fissiamo tra 4 giorni alla modica cifra di 90 euro."

In precedenza, in verità alcuni giorni prima, avevo già ricevuto le prestazioni di un ortopedico, non preposto alla colonna, il quale, mi consigliò di rivolgermi al "Pini di Milano".

Perbacco, la Gavazzeni che ritiene di essere la clinica piu’ importante del mondo per le patologie inerenti la colonna vertebrale, che consiglia di rivolgersi altrove?

All’opinione pubblica le proprie conclusioni. Pronto soccorso Gavazzeni? No grazie. Visita ortopedica? Mi rivolgerò altrove con tempi di attesa meno biblici.

Risponde l’Humanitas Gavazzeni

“In merito a quanto segnalato dall’autore della lettera, Humanitas Gavazzeni desidera innanzitutto sottolineare che il Pronto Soccorso è un’unità operativa dell’ospedale dedicata ai casi di emergenza e urgenza, con spazi dedicati alla breve osservazione; pertanto non è il luogo indicato per esami di approfondimento di patologie non urgenti. Nel merito si specifica inoltre che:

durante la prima visita in Pronto Soccorso, il paziente è stato comunque sottoposto a indagine radiografica senza evidenziare patologie gravi e urgenti, tali da essere affrontate con interventi clinici di urgenza.

A seguito di malessere dopo la somministrazione di antidolorifico, il paziente è stato sottoposto a ulteriori accertamenti per escludere eventuali cause compatibili con urgenze cardiocircolatorie.

In occasione del secondo accesso in Pronto Soccorso, il medico di guardia ha correttamente consigliato al paziente, in considerazione anche di ulteriori approfondimenti specifici effettuati al di fuori degli accessi di Pronto Soccorso e anche presso altre strutture, una visita presso l’Ambulatorio di terapia del dolore.

Al terzo accesso al Pronto Soccorso, caratterizzato dallo stesso quadro clinico, viene accettato da subito come codice bianco alle ore 14,44. Alle ore 15,09 il paziente si allontana dal Pronto Soccorso volontariamente.

Ricordiamo nuovamente che, anche in ossequio alla normativa regionale e nazionale, le strutture di Pronto Soccorso devono essere utilizzate per situazioni di emergenza immediata e non differibile, mentre per gli approfondimenti clinici e diagnostici legati a patologie non gravi e di ampia e documentata durata, devono essere usate le strutture ambulatoriali ordinarie”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Intervista a Claudio Arici, direttore del Ps del Papa Giovanni XXIII
Bergamo
Pronto soccorso, boom di utenti: 172 al giorno ma i medici sono sempre 6
Generico
Consiglio regionale
Gli imprudenti in montagna pagheranno l’elisoccorso Sei d’accordo? Commenta
L'assessore regionale alla Salute Mario Mantovani
Bergamo
L’assessore Mantovani alle Humanitas Gavazzeni: “Professionalità e ingegno”
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI