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Il caso

Polo scolastico Treviolo Gandolfi: “A giorni l’istanza di dissequestro”

Il Comune di Treviolo sta per presentare un'istanza di dissequestro del cantiere del polo scolastico al quale sono stati posti i sigilli 3 anni fa: è il primo passo per poi predisporre un piano di caratterizzazione che abbia come obiettivo la modifica del sito.

A oltre tre anni dal sequestro del cantiere del polo scolastico, Treviolo attende ancora la chiusura delle indagini preliminari sulla vicenda: il 21 marzo 2012 i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Brescia erano piombati in via Papa Giovanni XXIII per mettere i sigilli sull’area che la Ced Srl di Bergamo aveva dato in appalto all’impresa Locatelli di Grumello del Monte e oggi la nuova amministrazione comunale guidata da Pasquale Gandolfi sta per presentare ufficialmente un’istanza di dissequestro.

Un atto che prova ad accelerare i tempi su una vicenda iniziata nell’estate del 2011 quando l’allora sindaco Gianfranco Masper aveva cominciato a nutrire qualche dubbio sul cantiere: i test, però, furono tutti negativi e l’allarme rientrò. Solo momentaneamente perchè a novembre scoppiò definitivamente il caso Locatelli: le indagini, partite per smascherare un presunto traffico di rifiuti smaltiti illegalmente sotto la Brebemi, portarono i carabinieri anche nel cantiere di Treviolo dove, nel gennaio del 2012, i tecnici dell’Arpa rilevarono valori allarmanti di cromo.

Il 21 marzo dello stesso anno, il sequestro dell’area con relativi avvisi di garanzia indirizzati ad Andrea Fusco, ex legale rappresentante della Locatelli Geometra Gabriele Spa, all’imprenditore Francesco Fiorini della Ced, in quanto rappresentante della società committente, e al direttore dei lavori Flavio Todeschini.

“Stiamo predisponendo un’istanza di dissequestro che verrà presentata a giorni – commenta il sindaco Pasquale Gandolfi – Un atto necessario per preparare un piano di caratterizzazione, primo passo per la bonifica del sito. A partire dalla domanda, poi, i tempi tecnici variano dai 4 ai 6 mesi. Il Comune ha già individuato il consulente tecnico e prossimamente verranno fatti altri rilievi: ci sarà poi da stabilire chi dovrà sostenere i costi per la bonifica e Ced individuerà una nuova ditta che porterà avanti i lavori”.

Gli ultimi rilievi, effettuati nel giugno dello scorso anno, avevano messo in evidenza dati preoccupanti: il 50% dei campioni di materiale prelevato non rispondevano ai requisiti previsti dal test di cessione, facendo emergere limiti superiori per eluato di cromo, eluato di bario ed eluato di vanadio.

Il cantiere, fermo e posto sotto sequestro, poco più di un mese fa è entrato nel mirino dei ladri: tre italiani sulla quarantina si erano introdotti per cercare di rubare materiale ferroso ed era stato proprio il sindaco Gandolfi a “pizzicarli” e a farli individuare dai carabinieri.

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