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La sentenza

Omicidio Cantamessa: Vicky Vicky condannato a 23 anni di carcere-Video fotogallery

Ventitré anni di carcere e circa 400mila euro di risarcimento alla famiglia Cantamessa: è la condanna inflitta all’indiano di 25 annidalla corte d'Assise presieduta dal giudice Antonella Bertoja nella sentenza di mercoledì 25 marzo.

Ventitré anni e 20 giorni di carcere per Vicky Vicky, l’indiano di 25 anni che investì e uccise la dottoressa Eleonora Cantamessa e il proprio fratello Baldev Kumar la sera dell’8 settembre 2013 a Chiuduno. E’ la condanna inflitta dalla corte d’Assise presieduta dal giudice Antonella Bertoja nella sentenza di mercoledì 25 marzo.

I giudici hanno inflitto al condannato una pena di sette inferiore rispetto a quanto aveva chiesto il pubblico ministero Fabio Pelosi.  Confermata la condanna per il duplice omicidio, mentre l’indiano è stato assolto dall’accusa di aver partecipato alla rissa. Dalla quale Vicky Vicky era prima scappato e poi era tornato indietro con l’auto, travolgendo suo fratello e la dottoressa che si era fermata a prestare soccorso. La Corte ha disposto un risarcimento provvisionale di 100 mila euro ciascuno alla mamma e al papà di Elenonora, oltre a 50 mila al fratello. E ancora risarcimenti da 10 a 80 mila euro alle altre persone travolte dall’auto di Vicky Vicky. A pagare sarà chiamata l’assicurazione dell’auto usata dall’indiano per travolgere il gruppo.

La Corte ha anche disposto la trasmissione al pm degli atti perché proceda nei confronti degli altri partecipanti alla rissa, i cinque componenti della famiglia Ram. L’ipotesi di reato è quella di tentato omicidio: nella ressa fra i Ram e i Kumar (la famiglia di Vicky) Baldev era stato lasciato agonizzante a terra, dopo essere stato preso a sprangate e coltellate. Ora i responsabili di quella aggressione verranno chiamati a risponderne.

Un verdetto che arriva al termine di un processo iniziato lo scorso 10 ottobre. Oltre all’accusa di duplice omicidio, su Vicky Vicky pesavano altri reati: la rissa con altri 20 connazionali, le lesioni a cinque persone, il danneggiamento di tre auto e per aver girato armato di mazze, bastoni e coltelli. Anche le aggravanti nei suoi confronti erano pesanti. La dottoressa di Trescore Balneario (ascolta QUI la sua chiamata al 118) è stata travolta dalla Volkswagen Golf che lui guidava mentre era accovacciata a terra, in via Kennedy, e stava svolgendo il suo lavoro, un pubblico servizio. Non stava soccorrendo una persona qualsiasi per Vicky Vicky, ma suo fratello. E qui scatta un’altra aggravante, il legame di parentela.

Il pubblico ministero Fabio Pelosi nel corso del processo ha sempre sostenuto che "Vicky Vicky quella sera sapeva benissimo che con la manovra che stava facendo avrebbe potuto uccidere qualcuno, ed era anche consapevole che nel gruppo che stava per investire c’era pure il fratello Baldev Kumar. Ma non solo, dopo l’investimento non si è fermato per prestare soccorso, ma è fuggito. Eleonora Cantamessa si era fermata per soccorrere delle persone in difficoltà, portando avanti un valore sociale che tutti dovremmo osservare. Per questo non deve passare il messaggio che nel nostro Paese chi aiuta il prossimo non venga tutelato".

L’imputato si era sempre difeso spiegando invece che non era sua intenzione uccidere il fratello e la dottoressa, e che aveva compiuto quella manovra solo per legittima difesa nei confronti del gruppo di indiani che lo avevano attaccato quella sera, e che da anni lo tormentava e lo minacciava su varie questioni personali.

Guarda il video della lettura della sentenza: 

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