Daniel Savini, il trentunenne arrestato sabato mattina a Villa d’Adda con l’accusa di aver ucciso a coltellate un transessuale, nell’interrogatorio di oggi nel carcere di via Gleno a Bergamo, dove si trova rinchiuso in isolamento, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
L’identità della vittima non è ancora stata accertata, benché siano passati quattro giorni dall’omicidio. Si tratterebbe di un sudamericano di circa 45 anni. Al vaglio dei carabinieri c’è un cellulare che il viado aveva nella borsa (mancavano, invece, i documenti).
Savini è stato interrogato dal gip Albergo Viti, ma non ha detto nulla. Il giudice ha confermato la custodia in carcere. Le uniche sue parole rimangono quelle fornite ai carabinieri sabato mattina, ossia che avrebbe trovato in casa il viado e si sarebbe difeso da un’aggressione.
Restano da stabilire anche il movente e l’orario dell’omicidio, che si è consumato nella taverna di casa Savini.
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