Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto antiterrorismo per la prevenzione e la repressione delle minacce terroristiche anche internazionali: potenziata l’operazione “Strade Sicure” e la presenza di militari impegnati nella Terra dei fuochi, nasce la Procura nazionale antiterrorismo, giro di vite sui siti internet che inneggiano al terrorismo e più poteri ai prefetti per le espulsioni.
“L’obiettivo di questo decreto è rendere l’Italia un posto sicuro, nel quale vivere sereni” ha commentato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, ricordando che potrebbe essere il primo decreto del nuovo presidente della Repubblica Mattarella.
Il pacchetto antiterrorismo prevede prima di tutto pene più severe per chi detiene materiale esplosivo atto alla preparazione di ordigni o armi, per chi si arruola in organizzazioni terroristiche, per chi supporta i foreign fighters e per chi si autoaddestra.
All’interno della Procura antimafia nascerà la Procura nazionale antiterrorismo mentre i singoli prefetti avranno più poteri in materia di espulsioni nei confronti dei soggetti sospettati di terrorismo e di ritiro del passaporto e documenti validi per l’espatrio.
Nel mirino è finito anche il web, con una stretta che passerà la lente di ingrandimento sui siti che inneggiano al terrorismo: verranno tutti inseriti in una sorta di black list, con potere di oscuramento.
Il sindacato di polizia Sap al termine dell’incontro con Alfano ha chiesto un corso antiterrorismo per 12mila agenti che controllano il territorio.
Di pari passo aumenteranno i militari coinvolti in “Strade Sicure”: 1.800 in più per un totale di 4.800 a presidio delle città e dei siti sensibili. Raddoppiati i militari nella Terra dei fuochi.
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