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Economia

Contratti di solidarietà: integrazione torna al 70% A Bergamo 2.700 lavoratori

La FIM di Bergamo “festeggia” l’emendamento al Milleproroghe. La “Solidarietà” torna al 70%. Il Governo voleva tagliare l’integrazione salariale. A Bergamo, solo nel “meccanico” più di 2700 lavoratori.

Con l’emendamento approvato il 4 febbraio in Commissione Bilancio e Affari Costituzionali della Camera al decreto legge Milleproroghe, è riconosciuto per tutto il 2015 il ripristino del contributo nella misura del 70% per i Contratti di Solidarietà già stipulati nel 2014.

"È un provvedimento atteso – dichiara Luca Nieri, segretario generale FIM CISL di Bergamo, tra i primi a lanciare l’allarme sulla riduzione dell’assegno – che accoglie le richieste della FIM e della CISL, perché valorizza uno strumento, i contratti di solidarietà, fondamentale per la tutela occupazionale garantendo al contempo una adeguata integrazione alla perdita salariale sulle ore non lavorate. Nei giorni scorsi, anche Regione Lombardia ha rinnovato il finanziamento per la richiesta di contributo aggiuntivo alla integrazione dei contratti di solidarietà".

“Una notizia che sarà accolta con soddisfazione dagli oltre 2700 lavoratori bergamaschi che a oggi utilizzano questo ammortizzatore. Era una scelta sbagliata e ingiusta!”.

Una scelta perlomeno azzardata, considerando la forte spinta che questa ammortizzatore sociale sta avendo negli ultimi anni di questa crisi che attanaglia l’industria dal 2008. Bergamo, tra l’altro, a livello regionale è una delle provincie nelle quali il CdS è maggiormente utilizzato, e quello meccanico è il settore che da sempre ha privilegiato questo strumento rispetto a altri.

A Bergamo, all’inizio del 2015, sono attivi 30 contratti di solidarietà in altrettante aziende meccaniche, per un totale di 2700 lavoratori coinvolti su 3200.

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