"Dopo averli presi a sassate il Bocia gli fece l’inchino". E’ quanto emerge dal racconto di uno degli agenti in servizio il 23 settembre 2009 per Atalanta-Catania.
Il poliziotto ha testimoniato lunedì mattina in aula nel corso del processo agli ultrà nerazzurri, partito dalla maxi inchiesta del pm Carmen Pugliese e che coinvolge 147 persone.
Nei giorni scorsi la Corte di Cassazione aveva accolto il ricorso del pm, annullando così la sentenza con cui il Bocia, leader degli ultrà atalantini, e altri tifosi erano stati prosciolti dall’accusa di associazione a delinquere (oltre a Daniele Belotti, segretario della Lega Nord).
Il processo, che è ora nelle mani del giudice Maria Luisa Mazzola, è ripreso lunedì con il dibattimento sui tafferugli che precedettero Atalanta-Catania del 23 settembre 2009, quando un gruppo di ultrà nerazzurri scatenò una sassaiola contro il pulman con a bordo i siciliani, i quali scesero dal mezzo e replicarono con cinghiate.
A testimoniare l’episodio è stato un agente della Digos presente quel giorno, che ha poi aggiunto un particolare: "Dopo gli scontri Claudio Galimenti fece una sorta di inchino ai tifosi catanesi".
La prossima udienza è fissata per lunedì 17 novembre, per trattare l’aggressione al tifoso juventino preso a cinghiate il 7 maggio 2012 a Bergamo, mentre stava festeggiando lo Scudetto vinto poco prima dai bianconeri.
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