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Contro la manovra

Legge di Stabilità Patronati raccolgono firme contro il taglio dei fondi

Patronati d'Italia, che raggruppa Acli, Inas, Inca e Ital, ha lanciato una raccolta firme per chiedere al governo una revisione del taglio del Fondo Patronati che mette in discussione la sopravvivenza delle strutture e l'assistenza previdenziale gratuita ai cittadini.

E’ partita la corsa contro il tempo dei patronati contro il taglio del fondo previsto dalla Legge di stabilità: mercoledì 29 ottobre è stata lanciata da Acli, Inas Cisl, Inca Cgil e Ital Uil, raggruppati nei Patronati d’Italia, una raccolta firme che può essere sottoscritta in tutte le sedi nazionali (e anche sul sito di Inas, Inca e Ital) e che punta a sensibilizzare il governo su un tema delicato, quello dell’assistenza gratuita di natura previdenziale ai cittadini.

Nessun obiettivo numerico prefissato, la campagna “No ai tagli ai Patronati” si prefigge solamente di far comprendere quante persone accedono regolarmente ai servizi dei patronati e di raccogliere più firme possibili da inoltrare, già a partire dalla prossima settimana, al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al ministro del Lavoro Giuliano Poletti, al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, al ministro degli Interni Angelino Alfano, al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, al commissario Inps Tiziano Treu e al presidente dell’Inail Massimo De Felice.

La manovra di bilancio prevede un taglio di 150 milioni di euro nel 2015 al Fondo Patronati, il dimezzamento dall’80 al 45% degli anticipi che vengono versati sulle somme spettanti e una successiva riduzione dell’aliquota di contribuzione dallo 0,226% allo 0,148%: complessivamente ogni 30 milioni di taglio al fondo, mille operatori di patronato rischiano il licenziamento e in bilico ci sono 9mila posti di lavoro.

Il servizio, continuano a ribadire con forza dai Patronati, ogni anno fa risparmiare alla Pubblica Amministrazione 657 milioni di euro, di cui 564 per l’Inps, 63 per l’Inail e oltre 30 per il Ministero degli Interni e con la riduzione dei fondi prevista, oltre ad essere a rischio, non potrà più essere gratuito.

Non è però l’unica iniziativa che i patronati metteranno in campo per contrastare la manovra: nel mese di novembre Acli, Inas, Inca e Ital promuoveranno la giornata nazionale della tutela, con manifestazioni territoriali "per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi conseguenti alla consistente riduzione delle risorse destinate alla tutela dei lavoratori, delle lavoratrici, dei pensionati, dei disoccupati, dei cittadini stranieri, degli italiani all’estero e delle famiglie". 

Inoltre saranno organizzati dei presidi territoriali davanti alle sedi dell’Inps, dell’Inail e delle Prefetture che accompagneranno la discussione parlamentare sulla Legge di stabilità. 

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