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Nozze gay

Adinolfi con le “sentinelle” a Bergamo: contro di loro presidio di protesta

Giovedì 2 ottobre l’ex deputato del Partito Democratico e blogger Mario Adinolfi sarà a Bergamo per presentare il suo libro-manifesto “Voglio la mamma”. L’iniziativa è organizzata dal neonato circolo bergamasco “Viva la mamma”, costituito sull’esempio di altri gruppi in Italia, contro aborto e nozze gay. Per l’occasione, "Rompiamo il silenzio" organizza un presidio di protesta: “Ancora discorsi omofobi”.

Fa discutere non poco l’arrivo di Mario Adinolfi a Bergamo per presentare il suo libro-manifesto “Voglio la mamma – Da sinistra, contro i falsi miti di progresso”. L’ex deputato del Partito Democratico e blogger illustrerà il suo ultimo lavoro con una conferenza in programma giovedì 2 ottobre alle 20,45 all’auditorium della Casa del Giovane, in via Gavazzeni, 13.

Accanto a lui, ci sarà Raffaella Frullone, rappresentante delle “Sentinelle in piedi”. Entrambi, al termine della conferenza, risponderanno alle domande del pubblico.

L’incontro, a ingresso libero, è organizzato dalla sezione Scienza e Vita di Bergamo, dal Movimento per la Vita e dal neonato circolo bergamasco “Voglio la Mamma”, costituito sull’esempio di altri gruppi in Italia, contro aborto e nozze gay. Dal circolo orobico “Voglio la mamma” illustrano il testo che dà loro il nome come “un libro provocatorio, divertente, documentato, politicamente scorretto, a difesa della vita e della famiglia naturale”.

Si tratta di un tema delicato, un’iniziativa che trova il disappunto di “Rompiamo il silenzio” che, per l’occasione, organizza un presidio contro Mario Adinolfi e i circoli “Voglio la mamma”, con ritrovo alle 20 nel piazzale della Malpensata. Gli attivisti di “Rompiamo il silenzio”, impegnati contro l’omofobia e per la parità dei diritti al di là dell’orientamento sessuale individuale, annunciano: “Di nuovo a Bergamo, di nuovo discorsi omofobi, di nuovo attacchi generalizzati ai diritti civili, di nuovo un affronto a quanti praticano percorsi di autodeterminazione del corpo e della propria sfera affettiva e familiare”, definendo Adinolfi “omofobo di sinistra” e l’iniziativa come un tour ospite di “ambienti dell’integralismo cattolico”, legato “alle forze politiche di estrema destra”.

Infine, da “Rompiamo il silenzio” concludono: “Le nostre famiglie, i nostri affetti, le nostre aspirazioni e le nostre vite non sono un gioco d’azzardo giocato da altri”, dichiarandosi “contro ogni fascismo” e per “lo stop all’omo-transfobia”.

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