Apertura sulla scritta Bèrghem all'ingresso della città, totale chiusura sui braccioli anti clochard installati su nove panchine in viale Papa Giovanni XXIII. La prima vera riunione di Giunta di Giorgio Gori ha deciso in merito a due argomenti mediaticamente caldi. Rispetto a quanto dichiarato poco prima delle elezioni, il sindaco ha deciso di ripensare la sua posizione in merito ai cartelli in dialetto. Nessuno scampo invece per i braccioli anti clochard posizionati un paio di mesi fa. “Nei giorni scorsi si è attivato un acceso dibattito sul tema della toponomastica riguardo i cartelli stradali di accesso alla città di Bergamo - si legge nella nota stampa inviata dall'amministrazione -. A parer nostro, alcuni quotidiani locali hanno pubblicato la sottolineatura più interessante: i cartelli stradali, oggi come oggi, sono disordinati e poco chiari, essendo costituiti dalla sovrapposizione non gerarchica di diversi messaggi. Questo non facilita il turista né, tanto meno, il cittadino. Per mettere ordine in questa materia, anche in previsione di EXPO 2015, l'Amministrazione vuole cogliere l'occasione per chiudere, una volta per tutte, la stagione delle battaglie ideologiche sul tema del dialetto nei cartelli stradali. Proporremo che la Commissione comunale per la toponomastica (già regolamentata e senza compensi, costituita da un rappresentante della Giunta, un consigliere di minoranza ancora da nominarsi e tre esperti esterni) elabori rapidamente, in poche sedute, una forma definitiva e chiara per il disegno dei cartelli di accesso alla città, da utilizzarsi come riferimento per ogni futuro intervento, ovviamente in conformità con il Codice della Strada. In tale riordino, votato alla leggibilità e all'uniformità, anche la dicitura dialettale potrà trovare spazio adeguato, senza soverchiare il cartello principale. Auspichiamo che la collaborazione tra le diverse forze politiche possa portare finalmente alla "cessazione delle ostilità" in questo campo.”
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