Cresce la produzione industriale. Secondo l’Istat l’industria torna a salire ad aprile dello 0,7% su marzo, quando era risultata negativa, e dell’1,6% su base annua: il rialzo più alto dall’agosto del 2011. In aprile l’indice destagionalizzato registra variazioni congiunturali positive nei comparti dell’energia (+3%), dei beni di consumo (+2,2%) e dei beni intermedi (+0,5%). Mentre segna una variazione negativa, il raggruppamento dei beni strumentali (-1,3%).
Con riferimento alle sole attività manifatturiere, la produzione aumenta dello 0,4%. Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, ad aprile 2014, aumenti tendenziali nei raggruppamenti dei beni intermedi (+3,9%) e dei beni di consumo (+3,2%). Segnale negativo per il il comparto dell’energia (-5,3%) e, in misura più lieve, quello dei beni strumentali (-0,7%), mentre le attività manifatturiere aumentano del 2,1%. Per quanto riguarda i settori di attività economica, ad aprile 2014 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli del metallo, esclusi macchine e impianti (+7,1%), delle industrie alimentari, bevande e tabacco (+5,8%) e dei mezzi di trasporto (+3,4%).
Roberto Zappa, presidente dei Metalmeccanici di Confindustria Bergamo, commenta: “I dati puntuali sono sempre da prendere con le pinze e con un po’ di riserva – esordisce – certo ci sono degli elementi positivi, un timido segnale di ripresa e per questo direi che possiamo parlare di cauto ottimismo”.
Dati positivi che vanno presi con le pinze, perché?
“Perché abbiamo in corso le discussioni sui contratti di lavoro e perché bisogna aspettare gli ordinativi dell’estate che solitamente registrano una leggera flessione, che è fisiologica. Certo gli ordinativi stanno mostrando qualche segnale positivo fuori dall’Italia, ora dobbiamo vedere come reagisce il Paese, ma per valutare se è davvero un trend positivo dobbiamo avere una certa continuità”.
A che cosa dobbiamo questi segnali di ripresa?
“Conta la volontà di cambiamento, tutti dobbiamo fare sistema, l’atteggiamento di Confindustria è positivo ed aperto, conterà anche la risposta dei sindacati e capire che cosa vogliono mettere in pratica sul rinnovo dei contratti. Certo anche la stabilità politica e l’esito delle recenti votazioni hanno dato un’immagine diversa del nostro Paese nel contesto internazionale, e questo in parte ha le sue ricadute positive”.
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