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Parlamento

Raduno di Rovetta, lo Stato dà l’assenso Misiani: “No ai fascisti”

Lo Stato autorizza il raduno nostalgico organizzato a Rovetta per commemorare i 43 miliziani della Repubblica Sociale Italiana della Legione Tagliamento fucilati dai partigiani il 28 aprile 1945. Testa rasate, bandiere con croci celtiche, evidenti richiami al Ventennio, la celebrazione del sacerdote sospeso a divinis don Giulio Tam (“Rosario e manganello, rosario e manganello”). Tutto si svolgerà il 25 maggio, il giorno delle elezioni amministrative ed europee.

Lo Stato autorizza il raduno nostalgico organizzato a Rovetta per commemorare i 43 miliziani della Repubblica Sociale Italiana della Legione Tagliamento fucilati dai partigiani il 28 aprile 1945. Testa rasate, bandiere con croci celtiche, evidenti richiami al Ventennio, la celebrazione del sacerdote sospeso a divinis don Giulio Tam (“Rosario e manganello, rosario e manganello”). Tutto si svolgerà il 25 maggio, il giorno delle elezioni amministrative ed europee. La prefettura di Bergamo, la questura, lo Stato e anche il governo hanno dato il via libera. Il sottosegretario Ivan Scalfarotto ha risposto all’interpellanza firmata da Pia Locatelli ed Antonio Misiani. “La passione repubblicana che condividiamo – ha spiega il sottosegretario – deve tenere conto dell’osservanza rigorosa di quella che è la nostra costituzione che tutela il diritto di manifestare. L’iniziativa di Rovetta è stata oggetto di approfondita analisi e di riunioni tecniche che si sono tenute in prefettura a Bergamo. E’ stata tenuta conto la natura commemorativa. Non si tratta di comizi e di propaganda elettorale. Non viola la legge, che garantisce il diritto di riunione purché avvenga pacificamente e senza armi. La situazione sarà monitorata con attenzione dalle autorità di sicurezza. Le forze di polizia dedicano la massima attenzione alle frange di estremisti”.

Eloquente la risposta in aula del deputato bergamasco Antonio Misiani. “Non posso dirmi soddisfatto dei contenuti. Il raduno in oggetto è un’adunata nazifascista a cui partecipano teste rasate e in cui vengono esposti simboli fascisti. E’ un’offesa a un popolo, quello bergamasco, che si è battuto per la Liberazione pagando un prezzo altissimo. Noi riteniamo che questo raduno violi la costituzione e anche la legge vigente. Fatto ancor più grave se contemporaneo alle elezioni europee ed amministrative che inibiscono qualunque tipo di manifestazione dal punto di vista politico e propagandistico”.

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