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Il confronto

Scontro Renzi – Grillo Violi: occasione persa Scandella: che tristezza

Grillo contro Renzi, M5S contro Pd, Dario Violi contro Jacopo Scandella. Lo scontro che ha visto protagonisti mercoledì il leader del Movimento e il futuro Premier continua a far discutere. Ecco come la pensano i due consiglieri regionali bergamaschi.

Grillo contro Renzi, M5S contro Pd, Dario Violi contro Jacopo Scandella. Lo scontro che ha visto protagonisti mercoledì il leader del Movimento e il futuro Premier continua a far discutere. Ecco come la pensano i due consiglieri regionali bergamaschi, uno 5 Stelle e l’altro renziano del Pd.

 

Dario Violi, occasione persa o lavata di capo necessaria?

“Penso che da una parte sia stata un’occasione persa perché mercoledì il M5S aveva la possibilità di far sentire all’Italia le sue proposte e, soprattutto, di smascherare il grande nulla che c’è dietro a Renzi. Ma, d’altra parte, è stata anche una lavata di capo necessaria: Grillo ha detto quello che pensiamo tutti noi del Movimento di Renzi”.

Lei aveva votato ‘sì’ al confronto con il futuro presidente del Consiglio?

“Sì, avevo dato parere favorevole perché ero convinto che sarebbe stata un’occasione unica per far vedere a tutti quanto siano buone le nostre proposte. Grillo poteva farsi mettere sul piatto le idee di Renzi per poi rispondere a tono: penso ai finanziamenti pubblici ai partiti o all’abolizione delle Province, cavalli di battaglia sui quali il sindaco di Firenze poteva essere sbuguiardato in diretta nazionale”.

Gran parte dei vostri attivisti si sono arrabbiati per i modi usati dal vostro leader.

“Ma ho sentito anche tanti attivisti contenti. Io alla fine penso che vada bene anche così: stiamo crescendo sotto tanti punti di vista, ora dobbiamo farlo con la comunicazione”.

Ma mercoledì non avrebbe potuto parlare quel De Maio di cui si dice un gran bene?

“Sì, e penso che questo sia stato uno degli errori commessi da Grillo. Avrebbero dovuto parlare i parlamentari, coloro i quali avranno a che fare con Renzi tutti i giorni. Capisco che un anno fa potevamo temere questi faccia a faccia perché eravamo nuovi e inesperti ma ora no, non dobbiamo aver paura di queste cose”.

Quindi Violi, lei non è proprio soddisfatto dell’incontro di mercoledì…

“Non pienamente perché, come detto prima, dobbiamo ancora lavorare sui metodi di comunicazione. Ma ci arriveremo”.

E cosa pensa Dario Violi del prossimo Governo Renzi?

“Cosa potrei pensare? Che non cambierà niente, per l’ennesima volta. Renzi darà continuità al nulla di Letta, magari vendendo questo nulla in modo diverso. Il sindaco di Firenze ha dimostrato di essere molto bravo nella comunicazione e nel marketing ma, al tempo stesso, di essere falso e incoerente prendendo in mano il Governo dopo aver screditato il Premier del suo partito, una mossa assurda. Voleva essere il rottamatore ma si è portato dietro tutti i vecchi volti e tutti i poteri che c’erano prima: si brucerà”.

 

Jacopo Scandella, si aspettava un Grillo diverso mercoledì nel faccia a faccia con Renzi?

“Sinceramente non sapevo cosa aspettarmi ma, per dirla tutta, il Grillo visto mercoledì a Roma mi ha messo tanta tristezza. Ha fatto l’opposto di quello che gli chiedevano gli elettori, alzando un muro contro Renzi”.

Perché, secondo lei?

“Forse perché si voleva nascondere, voleva scappare dal confronto al quale i suoi attivisti l’avevano obbligato. Una mossa stranissima, tanto valeva non presentarsi nemmeno”.

Dovevano parlare i parlamentari?

“Beh, mi sembrava il minimo. Grillo considera i suoi parlamentari come dei semplici portavoce, ma come può pensare di fare politica in questo modo? Un eletto deve anche prendersi delle responsabilità, non può sempre aspettare che ci sia qualcuno dietro che gli dica come muoversi. Io ho molto rispetto sia degli elettori che delle idee del Movimento ma in questo modo non si va da nessuna parte”.

Quale pensa che saranno le prossime mosse del Movimento 5 Stelle?

“Stare comodamente all’opposizione. Però dovrebbero essere chiari con i propri elettori”.

Ci spieghi.

“Il Movimento 5 Stelle non vuole governare e l’ha dimostrato quando ha avuto l’opportunità di fare qualcosa per il Paese. Si è sempre tirato indietro, negandosi al dialogo e al confronto. Come ha fatto Grillo mercoledì con Renzi”.

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