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Candidato segretario pd

Alfieri lancia Gori: “Uomo giusto per Bergamo, sa dialogare con tutti”

Parte da Bergamo il viaggio elettorale nelle province lombarde di Alessandro Alfieri, candidato alla segreteria regionale del Pd. Non è un caso: la Bergamasca infatti sarà protagonista delle prossime Amministrative con oltre 170 Comuni al voto tra cui il capoluogo.

Parte da Bergamo il viaggio elettorale nelle province lombarde di Alessandro Alfieri, candidato alla segreteria regionale del Pd. Non è un caso: la Bergamasca infatti sarà protagonista delle prossime Amministrative con oltre 170 Comuni al voto tra cui il capoluogo.

Lei è renziano doc. Cosa vorrebbe copiare a Renzi quando sarà alla guida della segreteria lombarda? “Renzi ha aperto una fase nuova anche in fatto di stile: è decisionista, sbrigativo, può apparire ruvido. Io credo che sia riuscito a mettere intorno al tavolo molti interlocutori in poco tempo, non è un fatto banale. E’ riuscito ad imporre l’agenda politica. Da lui copierei il coraggio e l’ambizione. Anche in questo senso abbiamo voluto chiamare la nostra sfida “Lombardia 2018”.

A proposito di Renzi “ruvido”. Dopo l’attacco subito in direzione, Cuperlo si è dimesso. Se l’aspettava? “Cuperlo aveva bisogno di sciogliere un nodo, se fare il presidente di garanzia oppure il capo dell’opposizione interna. Il fatto di essere arrivato secondo alle primarie dà quel diritto. Era difficile mantenere i due ruoli. In direzione c’è stato lo scontro a mio avviso inevitabile”.

Il Pd in Lombardia ha sempre mancato l’ultimo miglio. Non ha mai inciso. “Abbiamo tutto il tempo per costruire un progetto di cui il Pd sia protagonista. C’è una classe dirigente nuova, che deve porsi un obbiettivo ambizioso. Non vuol dire non aprirsi ai movimenti civici, ma avere un forte protagonismo. Il partito deve sapere dire anche qualche “no” a Roma quando c’è da difendere le istanze del territorio. Il nostro progetto è condiviso con coraggio e ambizione, fuori dalle filiere nazionali”.

Maroni cosa sta sbagliando? “Al mattino va ai convegni a fare l’amministratore pragmatico e al pomeriggio giustifica le sparate di Salvini. Come può essere protagonista in Europa quando il suo segretario fa alleanze con epigoni di Haider o esponenti legati al fascismo francese? La contraddizione lo sta bloccando nelle partite principali”.

A Bergamo si terranno le primarie per decidere il candidato sindaco. Come vede la competizione? “Per noi è la partita più importante. Giorgio Gori è la persona giusta per rimarcare l’innovazione del Pd e riuscire a parlare a pezzi di società che vanno oltre il centrosinistra classico. Parla a un elettorato trasversale, ci permette di affrontare con la giusta serenità questa fase. Sarà importante costruire bene il dialogo con le liste civiche, anche grazie all’apporto di Roberto Bruni. Quell’esperienza insieme alla capacità di Gori ci permette di guardare con fiducia a una partita non scontata che per noi è fondamentale”.

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