a cura di PREALPI in collaborazione con Andrea Morini
La Diga del Gleno é oggi meta di escursionisti dalla valle e fuori, in tutte le stagioni dell’anno; tutti conoscono la tragica storia e tutti vogliono “toccare con mano” il luogo estremamente affascinante sia dal punto di vista storico sia naturalistico. Il sentiero che da Pianezza conduce alla diga del Gleno é di sicuro uno dei più conosciuti e frequentati; noi abbiamo scelto il mese di dicembre per la nostra esplorazione poiché, con la neve, diga e valle assumono un fascino particolare.
Lasciata l’auto a Pianezza, indossiamo le ciaspole e ci incamminiamo in uno stretto vicolo tra le case che porta, in poche decine di metri, all’imbocco del sentiero seguendo una comoda mulattiera e i muretti a secco che delimitano, nella bella stagione, pascoli e campi. Il percorso prosegue rettilineo per alcuni metri poi devia a destra passando accanto una baita. Si prosegue quindi lungo la mulattiera immergendosi in un boschetto di faggi completamente ricoperti di bianchissimi cristalli di neve.
All’uscita dal boschetto uno spiazzo corrisponde ad un primo bivio; noi prendiamo a sinistra per “Diga del Gleno”, entrando così in un bosco di pini mughi, larici e ginepri. Dopo poche centinaia di metri un nuovo bivio ci porta ancora una volta a sinistra e un rapido susseguirsi di tornanti fa salire velocemente in quota costeggiando il tubo della condotta forzata dell’acqua.
Raggiunta la località Paragulì, costruzione di cemento da cui parte la condotta dell’acqua, il sentiero diventa pianeggiante verso Nord-Ovest contornando i ripidi fianchi della montagna in alcuni punti scavato direttamente nella roccia viva (prestare molta attenzione su questo tratto di sentiero, il ghiaccio è spesso presente, nascosto sotto la neve!).
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