Abuso d’ufficio, falso ideologico in atto pubblico: il magistrato Giancarlo Mancusi ha chiuso le indagini del caso “Affittopoli”, il sistema architettato per assegnare case popolari a parenti e amici e ottenere contributi pubblici per il sostegno all’affitto. Gli indagati sono sedici, di cui otto dipendenti del Comune di Bergamo. L’inchiesta è partita dopo alcune verifiche fatte direttamente da Palafrizzoni, che ha voluto fare chiarezza su alcuni casi poco chiari. La documentazione è stata inviata alla Guardia di Finanza che ha poi verificato tutte le assegnazioni in deroga del periodo tra il 2006 e il 2011. In tutto sono stati erogati circa 70 mila euro a sostegno dell’affitto.
Tutto ruota attorno alla figura di Sonia Rigoletto, per 19 anni all’ufficio alloggi del Comune di Bergamo, responsabile del settore: “Con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso – contesta il pm – in qualità di responsabile dell’unità operativa per l’assegnazione degli alloggi, promuovendo l’assegnazione degli alloggi comunali di edilizia residenziale pubblica a persone prive di requisiti, attraverso il ricorso abusivo alle procedure di assegnazione in deroga procurava un ingiusto vantaggio patrimoniale agli assegnatari. Tra gli indagati ci sono anche Daniele Lussana, compagno della Rigoletto, e Anna Mariani, mamma della responsabile. Tra i dipendenti pubblici figurano Massimo Casanova, ancora in servizio a Palafrizzoni, e Gianluca Della Mea, ora a Castelli Calepio, e la segretaria del sindaco Tullia Vecchi.
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