Un anno fa Beppe Guerini mai avrebbe pensato di ritrovarsi alla Camera, in mezzo ai grandi nomi della politica nazionale. Dalle notti passate in Consiglio comunale, a Romano di Lombardia, al voto sulla legge di Stabilità il passo è stato brevissimo grazie alla candidatura-scommessa prima delle parlamentarie del dicembre scorso. Sono passati pochi mesi dalle elezioni e il Pd rimette ancora tutto in discussione con il congresso nazionale indetto per scegliere il segretario. Dopo aver esaminato tutte le mozioni, Guerini ha deciso di appoggiare Pippo Civati. In Bergamasca invece sosterrà la candidatura di Gabriele Riva, segretario uscente che dovrà vedersela contro Massimiliano Alborghetti. “Con Riva ho avuto uno splendido rapporto sia da capogruppo a Roma, sia come deputato. E’ stato tra i primi a sostenere l’idea di allargare la platea dei candidati alle parlamentarie. Anche ora che sono alla Camera lo scambio è proficuo. Non voglio nascondere criticità, dettate anche dal fatto che il Pd è nato da pochi anni. Però ritengo che la collaborazione instaurata con la segreteria sia buona: se ha un senso fare il parlamentare è perché siamo terminali di una struttura incaricata di portare certe istanze a Roma. Non conosco Alborghetti, ma in ogni caso voglio instaurare questo rapporto con il prossimo segretario”.
Cuperlo? Civati? Civati? Cuperlo? “Ho deciso di sostenere Civati perché riesce a coniugare il contenuto più affine alle istanze di rinnovamento che ritengo giuste. Sia Gabriele che Pippo hanno lavorato all’interno del Pd con senso di appartenenza e sono orgogliosi di far parte di questo partito. Hanno una storia chiara, vogliono andare oltre le correnti per fare un partito con valori che nessun rinnega, con carattere e oltrepassando le incrostazioni. E’ arrivato il momento di dare centralità ai contenuti piuttosto che alle persone”.
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