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La mostra

“Restituiamo a Bergamo la conoscenza delle opere di Piero Cattaneo” fotogallery

Nel loggiato di Palazzo della Ragione e del Palazzo della Provincia verranno allestite due mostre dello scultore, pittore e disegnatore bergamasco. Le due esposizioni commemorative proporranno ai visitatori un percorso ideale ma non rigidamente predefinito, da compiere liberamente e spontaneamente, in autonomia.

Due mostre nel loggiato di Palazzo della Ragione e di Palazzo della Provincia, accompagnate da diverse esposizioni alla galleria d’arte moderna e contemporanea GAMeC, all’Accademia Carrara di Belle Arti e alla fondazione Bernareggi.

Sono diverse le iniziative organizzate in città per ricordare l’artista Piero Cattaneo, su proposta della figlia Marcella e della moglie Francesca. A dieci anni dalla sua morte, Bergamo dà il suo tributo allo scultore, ma anche pittore e disegnatore, illustratore e medaglista orobico. La mostra, organizzata dall’Associazione a lui dedicata, si intitola “Piero Cattaneo. La costruzione della forma. Itinerari di ricerca tra disegno, pittura e scultura” e si svolge dal 5 ottobre al 10 novembre. L’evento ripercorrerà le tappe prinipali del lavoro del Maestro, allievo di Achille Funi, per far emergere i tratti che lo hanno reso, insieme alle sue opere, uno dei più significativi esponenti della storia artistica di Bergamo e protagonista della scultura lombarda e nazionale del XX secolo.

Angelo Piazzoli, segretario generale della Fondazione Credito Bergamasco, l’ente che sostiene le iniziative, dichiara: “L’organizzazione di queste due esposizioni offre l’opportunità di restituire alla città la memoria, la testimonianza e la conoscenza delle opere di questo artista bergamasco, la cui memoria va custodita e inserita nella storia”. L’assessore alla cultura del Comune di Bergamo, Claudia Sartirani, afferma: “Proposte come queste danno la possibilità di dare spazio agli artisti bergamaschi che meritano e che, altrimenti, rischierebbero di essere dimenticati. Ci sarà una mostra a cielo aperto in una città che è un museo a cielo aperto, una città che non è morta ma che può vantare il fermento di istitutzioni ed enti impegnate nell’organizzazione di iniziative che valorizzino il territorio”.

Il professor Claudio Cervitelli spiega: “Cattaneo non è stato solamente un eccellente scultore, ma un intellettuale che, con le sue oepre, riesce a riflettere le forme simboliche della società, ad interrogarla e ad analizzarla. Inoltre è stato un grande disegnatore e ha saputo creare una formidabile dialettica tra pittura, scultura e disegno”. Cattaneo si può definire un’artista contemporaneo in grado di adoperare linguaggi diversi, con uno stile personale. Cervitelli prosegue: “È un artista che non appartiene a una tendenza artistica particolare, ma ha un’identità trasversale, problematica, dotata di una propria individualità. Con le sue opere è in grado di andare oltre al visibile, di cogliere il pensiero puro nascosto dietro al reale. Un artista alla ricerca del proprio credo e della propria cifra stilistica, che compie una ricerca profonda sulla società, con perizia tecnica e notevole capacità immaginativa. Con un’accurata scelta dei mezzi tecnici da utilizzare, ha saputo comunicare più di altri la propria idea di aggregazione: non crea solamente un dibattito tra frammenti diversi, ma guarda avanti, dà un nuovo sguardo, verso una nuova utopia, una nuova idea filosofica del tempo e del divenire”.

L’inaugurazione si è tenuta sabato 5 ottobre alle 12 al loggiato di Palazzo della Ragione, in Piazza Vecchia. L’esposizione non sarà una mostra come tutte le altre: i visitatori potranno compiere un percorso libero e spontaneo. Sulle teche che conterranno le opere sarà possibile trovare un itineraio ideale, ma solamente ideale, in quanto potranno osservare il tutto in autonomia. Per illuminarle non verrà utilizzata la classica illuminazione puntiforme, ma quella multiforme, che va dal basso verso l’alto, per risaltare il protendere verso l’alto delle statue di Piero Cattaneo.

Paolo Ghisleni

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