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Economia

Carlo Pesenti: In Italia non mancano competenze ma progetti e investimenti fotogallery

Carlo Pesenti, consigliere delegato del Gruppo Italcementi, a margine della presentazione di i.nova, le undici famiglie dei nuovi prodotti per l'edilizia, parla degli investimenti su Rezzato e i risultati in Egitto.

La spirale che si apre, logo del Gruppo Italcementi dal 1997, è di colore rosso e spicca sulla cravatta blu che porta il consigliere delegato Carlo Pesenti. “From grey to colors” recita il messaggio di i.nova, il nuovo sistema di offerta dei prodotti realizzati dal gruppo Italcementi. Dal grigio del cemento tradizionale si passa alle nuove applicazioni degli ultimi ritrovati per l’edilizia del laboratorio Italcementi. E l’arcobaleno di colori è la sintesi della ricerca in campo tecnologico che ha contraddistinto il gruppo bergamasco in questi anni. Le “i” di i.nova sono le stesse di Italcementi, di innovazione che proviene dall’”i.lab” l’avamposto in candido cemento che apre il Kilometro rosso. Pesenti cerca di sottrarsi ai giornalisti, non per ritrosia, ma per far emergere la squadra, gli uomini che gli sono a fianco e che hanno ognuno un ruolo ben preciso. Alla fine cede, cordiale e affabile, risponde a qualche domanda.

Undici famiglie di prodotti che vogliono rispondere alle esigenze di chi progetta e di chi costruisce. Che cosa rappresenta i.nova per Italcementi?

“Con i.nova Italcementi rivoluziona la propria strategia di mercato e l’approccio alle vendite. Pur operando in un settore considerato tradizionale, poniamo la ricerca, l’innovazione e la sostenibilità al centro della nostra strategia industriale. i.nova di fatto rappresenta la sintesi di anni di ricerca che ha portato allo sviluppo di molti prodotti unici e innovativi come il cemento fotovoltaico e il cemento trasparente usato per il padiglione italiano di Shanghai”.

Secondo l’XI rapporto sulla salute degli edifici scolastici presentato da Cittadinanzattiva, quattro scuole su dieci hanno uno stato di manutenzione insufficiente. Questi prodotti potrebbero garantire o rappresentare una soluzione?

“Assolutamente sì. C’è il tema delle nuove costruzioni e queste che devono essere realizzate sicuramente con i prodotti più innovativi che sono di grande qualità e su questo sono tranquillo. Poi abbiamo tantissimi prodotti e servizi, penso ai rafforzanti, alle malte, a speciali iniezioni, che abbiamo noi o i nostri clienti e che permettono di consolidare l’esistente e garantire la sicurezza degli edifici. I prodotti, la tecnologia e il saper fare non mancano in Italia, è l’economia che fatica a ripartire”.

In questo quadro economico come si pone Italcementi?

“La nostra priorità è di adeguare la capacità produttiva, in un mercato strutturalmente debole, su livelli più bassi rispetto al passato. Per questo motivo stiamo riducendo gli stabilimenti in Italia. L’assetto definitivo degli impianti che restano aperti è: due al Nord, uno al Centro e tre al Sud”.

I due al Nord sono Calusco d’Adda e Rezzato, come procede il cantiere bresciano?

“Rezzato va bene, progredisce secondo i tempi previsti. L’altro ieri ero in cantiere per verificare l’avanzamento lavori. E’ un progetto per noi fondamentale, così come la cementeria di Calusco d’Adda per lo sviluppo del gruppo. Per la fine del 2014 dovremmo arrivare all’avviamento del forno. Il progetto di Rezzato è bello perché ha colto l’attitudine, lo spirito dell’azienda. Investiamo molto in tecnologie avanzate per ridurre le emissioni e con questo progetto a Rezzato cambierà anche l’impatto che ha la cementeria sul territorio, oltre che per la parte economica. Devo dire che abbiamo trovato una grande disponibilità da parte della comunità locale ad ospitare questo investimento. E’ una vicenda lunga, ma finita bene. Ahimé, ci sono tante altre vicende finite male, nonostante gli sforzi fatti”.

Tra gli sforzi fatti ci sono anche i grandi investimenti in Egitto. Avete delle ripercussioni negative con gli ultimi sviluppi politici?

“Dal punto di vista politico e sociale, la situazione in Egitto ora è più tranquilla se possiamo dirlo tra virgolette. Nel senso che noi guardiamo all’aspetto commerciale e di mercato e da questi due punti di osservazione non c’è stato nessun collasso. Torniamo a vendere senza difficoltà. Abbiamo avuto dei problemi che abbiamo già dichiarato, come la mancanza di energie per i forni, ora ci sono dei limiti come il coprifuoco che non permettono ai nostri mezzi di uscire a certi orari, e il mercato ordinato, in termini di prezzi abbiamo poi problemi che abbiamo già dichiarato, di disponibilità di energie, come la mancanza di gas per i forni. Ma ripeto, la situazione non è così difficile. Ci sono dei limiti, come il coprifuoco, e così i nostri camion non possono uscire, ma per il resto non registriamo altri problemi”.

C’è stato un calo di volumi?

“No. No. L’andamento del mercato ha avuto una ripresa in modo abbastanza solido e non c’è stato un vero e proprio rallentamento, semmai un riallineamento seguito da una ripartenza”.

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