Ogni giorno compare un rosario, un bigliettino, un fiore sulla statua di Papa Giovanni XXIII posta al nuovo ospedale intitolato pontefice che l’anno prossimo sarà proclamato santo. E’ un simbolo di speranza e luogo di preghiera per tanti bergamaschi in cura all’ospedale e per i loro parenti che invocano protezione sui loro cari. L’effige è stata “svelata” solo poche settimane fa, ma è diventata un punto di riferimento in attesa che apra i battenti la chiesa progettata dall’architetto francese Aymerich Zublena. E’ bastato poco per affezionarsi a quel sorriso.
Nei giorni scorsi i pazienti hanno saputo che l’amministrazione comunale avrebbe voluto spostarla in centro a Bergamo in vista della canonizzazione di Papa Giovanni XXIII. La sede scelta: largo Gavazzeni, accanto al teatro Donizetti, visibile a tutti i cittadini e anche ai turisti. Probabilmente non ci arriverà mai. Dai primi commenti contrari si è arrivati a una richiesta informale da parte dei pazienti: “Non spostate la statua di Papa Giovanni”. L’amministrazione non ha ancora deciso. Sarà però difficile ignorare la richiesta. “La statua è stata collocata lì grazie a una cordata di imprenditori e benefattori che ho coordinato – spiega il vicesindaco Gianfranco Ceci -. Adesso con la canonizzazione di Papa Giovanni stiamo riflettendo se sia il caso di spostarla nel centro a Bergamo oppure, insieme a benefattori, trovare un altro monumento dedicato al Santo padre da collocare in largo Gavazzeni”. Il buon senso, i pazienti ne sono certi, farà propendere per la seconda ipotesi.
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