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Bergamo

“Via Borfuro, pieno centro il parcheggio abusivo che nessuno smantella” fotogallery

Il parcheggio tra le vie Borfuro e via Sant'Orsola è gratuito e di proprietà dell'Inps. Ma alcuni posteggiatori da anni pretendono il pagamento della sosta. Su di loro pende una sentenza definitiva della Corte di Cassazione. Un lettore si chiede: quando l'autorità interverrà?

Il parcheggio tra le vie Borfuro e via Sant’Orsola è gratuito e di proprietà dell’Inps. Ma alcuni posteggiatori da anni pretendono il pagamento della sosta. Su di loro pende una sentenza definitiva della Corte di Cassazione. Un lettore si chiede: quando l’autorità interverrà?  

 

“Domenica si apre alle 19. Grazie”. Domenica 18 agosto, il più centrale dei parcheggi di Bergamo, cioè quello nel piazzale di proprietà dell’Inps tra le vie Borfuro e Sant’Orsola, di fronte al Tribunale, fino alle sette di sera era “chiuso”; ma non perché nel resto della giornata non si potesse liberamente entrare e lasciare parcheggiata la propria auto a piacimento, anzi, ma nel senso che, fino a quell’ora, non c’era nessuno che all’ingresso chiedesse dei soldi.

Il giorno di Ferragosto, invece, il parcheggio è rimasto chiuso (si fa per dire) tutta la giornata.

La cosa è molto curiosa, e sembra anche inverosimile, ma è vera! Il piazzale, senza alcuna barriera fisica ed al quale si può quindi accedere liberamente, è di proprietà pubblica, nella specie dell’Inps-Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale.

All’ingresso del piazzale, normalmente dalle 8 del mattino fino alle 23 (ma dipende dal giorno, appunto) stazionano delle persone le quali chiedono agli automobilisti in ingresso, attirati da un segnale “P” di parcheggio, “quattro euro per due ore”.

Fin qui, la cosa potrebbe apparire quasi normale; ma la particolarità sta nel fatto (e questo proprio normale non è) che le persone che chiedono i soldi non sono né i proprietari del piazzale, né titolari di alcun contratto di affitto o di concessione con la proprietà, oltretutto pubblica!

Anzi, come emerso nei giorni scorsi dalla stampa locale, l’Inps ha trascinato in ben tre gradi di giudizio i suddetti signori del “quattro euro due ore”, per vedersi restituire la disponibilità del piazzale (in quanto occupato sine titulo), ricevendo ragione persino dalla Suprema Corte di Cassazione!

Ma gli occupanti (a questo punto, indubbiamente abusivi), irremovibili, rimangono al loro posto. E’ incredibile, ma è così!

Sembrerebbe anche che il Comune di Bergamo abbia rilasciato un’autorizzazione alla “Parcheggio Sant’Alessandro di Fasano Snc” (è la dicitura riportata sui biglietti che, all’ingresso, vengono apposti sul parabrezza), ma la cosa sarebbe inspiegabile a fronte della mancanza di un titolo per l’utilizzo del piazzale.

Gli incauti automobilisti, che credono in buona fede di entrare in un regolare parcheggio pubblico, pagano, con altrettanta buona fede, ma senza alcun motivo, i salatissimi quattro euro per le prime due ore (ed altri due euro per ogni ulteriore ora o frazione), non ricevendo in cambio alcun servizio: infatti, non pagano il diritto di entrare, né di parcheggiare l’auto in quanto i soldi non sono richiesti né dal proprietario del piazzale, né da persona con un qualsiasi diritto sul piazzale stesso (anzi, la proprietà vorrebbe riprenderselo), ma nemmeno si assicurano la custodia del veicolo in quanto sul retro del biglietto d’ingresso sta scritto che “è esclusa ogni responsabilità per eventuali furti o danni ai veicoli”!

Che cosa (e chi) pagano, quindi, gli automobilisti? Quando, alle undici di sera o in un giorno festivo di poca affluenza (come ieri o a Ferragosto), i “parcheggiatori” se ne vanno perché sono stanchi di esigere soldi dagli ignari automobilisti, questi possono entrare liberamente e parcheggiare, a questo punto senza dover pagare nessuno.

La domanda sul perché venga tollerata dagli organi competenti una simile situazione, a questo punto è d’obbligo e grave.

Con tutta probabilità, la risposta è molto semplice: l’Autorità non ne era a conoscenza, fino ad oggi…

Lettera firmata

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