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Montagna

San Pellegrino in sella In mountain bike tra arte e natura fotogallery

Un interessante itinerario ad anello in sella a una mountain bike a San Pellegrino Terme ci permette di scoprire l’ambiente della media Valle Brembana.

di Prealpi in collaborazione con Gianpietro Giupponi

Sulle pendici dei monti che sovrastano la cittadina termale di San Pellegrino Terme, famosa per le sue acque, per i suoi antichi splendori e per le costruzioni liberty, si sviluppa un interessante itinerario che permette di scoprire l’ambiente della media Valle Brembana.

Arrivando da Bergamo, al primo semaforo giriamo a destra, attraversiamo il ponte e, dopo pochi metri, entriamo nel grande parcheggio in via Piazzo. Il percorso inizia sulla sede dell’ex linea ferroviaria, trasformata in pista ciclabile, in direzione di un ponticello; passiamo a fianco del Grand Hotel e, continuando diritti, superiamo una galleria che in breve porta al ponte per Dossena. Attraversiamo la strada asfaltata e saliamo, a sinistra, lungo il passaggio in cemento che porta alla frazione Cà de Rizzi.

Proseguiamo passando in tre gallerie illuminate e, superato il ponte sul fiume Brembo, arriviamo alle porte di San Giovanni Bianco; continuiamo fino a un parcheggio di un supermercato, dove alcune indicazioni segnalano Cornalita. Seguendo alcuni tornanti con media pendenza, arriviamo alla frazione Cornalita (acqua) dove, a sinistra di una curva con un cartello di divieto di accesso alle moto, inizia il sentiero che si sviluppa completamente nel bosco, alla base del Monte Sornadello.

Prima in piano e poi con una serie di brevi salite che solo in poche occasioni non permettono di restare in sella, passando per le “Terre rosse”, arriviamo in Val Grande. Attraversiamo il torrente, ignorando le indicazioni in rosso “Ronco”, e scendiamo a sinistra, fino a collegarci con un tratturo che sfiora la sorgente “acqua della fame” all’ombra di un bosco di castagni. Usciamo in un prato e in breve siamo a Fuipiano al Brembo, (km. 11 – ore 0,50) dove, incrociando la strada asfaltata, curviamo a destra in direzione della chiesa. La pedalata continua, godendo di un’ottima vista panoramica sulla valle e sui monti che la circondano, zizzagando fra i prati ben curati delle frazioni di Paccacorna e Cà Brusade.

Ad Alino seguiamo le indicazioni Cà Boffelli e Vettarola, montando un “rapporto agile” che permetta di affrontare facilmente la salita con una pendenza media dell’11,5%. Arrampicandoci sul fianco del Monte Molinasco, da Alino in 25 minuti arriviamo a Vettarola (km. 17,1 – ore 1,35 – 835 m di dislivello) e percorriamo il porticato del piccolo borgo. Un tratturo tracciato nel prato, prima in leggera discesa e poi in salita, guida alla Cà Nova; da qui un sentiero sale lungo una breve dorsale fino a una grande stalla isolata, per poi piegare a sinistra. Attraversiamo il bosco, prestando la dovuta attenzione al sentiero stretto.

Si giunge così in un prato che risaliamo puntando diritti al dosso superiore; incrociamo una strada sterrata realizzata nel 2006 che, con un ultimo breve sforzo, porta a Sussia (quota 1.066 m – km. 20,3 – ore 1,55 – 919 m di dislivello). Dalla terrazza antistante la casa con le bandiere disegnate sulle pareti, scendiamo lungo la tecnica mulattiera (oppure a ritroso per la strada sterrata) che sfiora una chiesetta e termina incrociando lo sterrato, fino alla Santella di Madrera.

Abbandoniamo la strada e percorriamo in piano il sentiero che inizia a sinistra della cappelletta, arrivando a una specie di colletto dove curviamo a destra e cautamente perdiamo quota, fino a trovarci sopra ad alcune ville recintate da una rete metallica. Giriamo a sinistra procedendo per pochi metri oltre la recinzione e, immediatamente a destra lungo un ripido tracciato che scende a tornantini fino a incontrare un sentiero, curviamo a sinistra, pedalando su un fondo piatto e senza ostacoli che taglia il fianco del monte terminando in Valle Borlezza, in prossimità di un antico mulino diroccato (km. 24,3 – ore 2,15).

Percorrendo lo sterrato che segue parallelamente il torrente, si giunge alla parte finale dell’itinerario, su una ripida discesa cementata, fino ad Aplecchio (km. 25.4 – ore 2,20). Curviamo a sinistra per 200 metri, passando fra le case della frazione, fino al cartello “strada a fondo chiuso”. Pieghiamo a sinistra per una decina di metri e poi subito a destra, in discesa, seguendo la mulattiera in direzione della frazione Paradiso; quindi proseguiamo diritto fino a una mulattiera nel bosco che porta al ponticello della vecchia funicolare.

Pedaliamo per una decina di metri a sinistra, verso l’acquedotto, infilando poi a destra in discesa la mulattiera che porta a San Pellegrino Terme, terminando con una serie di gradini alti che sfiorano le mura del Casinò. Superiamo il semaforo e attraversato il ponte, passiamo dietro al Grand Hotel e ci apprestiamo a chiudere il bellissimo e divertente itinerario ad anello che si conclude al vicino parcheggio.

Informazioni tecniche, mappa e traccia gps

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