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La protesta

Top model brasiliane in piazza: basta razzismo nelle sfilate

Il razzismo non ha confini, non ha colore, non è esente da realtà al top. Lo dimostra la protesta allestita in Brasile dalle top model del Paese sudamericano arrabbiatissime con lo stilista Ronaldo Fraga.

Il razzismo non ha confini, non ha colore, non è esente da realtà al top. Lo dimostra la protesta allestita in Brasile dalle top model del Paese sudamericano arrabbiatissime con lo stilista Ronaldo Fraga. Prché? Perche nelle sue sfilate sono ultraprivilegiate le modelle bianche, lasciate ai margini invece le nere brasiliane doc.

Così nella centralissima Avenida Paulista al tremine della settimana della moda di San Paolo hanno allestito una speciale passerella, ma al posto dei vestiti firmati avevano delle matasse di filo d’acciaio. Fraga è finito nel mirino delle critiche delle modelle per aver fatto indossare alle sue indossatrici, la quasi totalità bianche, un panno di filo d’acciaio come parrucca. L’acconciatura, realizzata dall’hairstylist Marcos Costa, voleva essere "un omaggio al calcio di strada brasiliano e alla cultura nera", si è difeso lo stilista. Molti anni fa, infatti, quando televisioni Hd e plasma non si sapeva ancora cosa fossero, in Brasile era abitudine mettere dei batuffoli di filo d’acciaio sull’antenna per potenziare la ricezione del segnale della tv. Un rituale molto comune, soprattutto durante le partite della nazionale di calcio verde-oro.

La scelta dello stilista ha però sollevato nuovamente il dibattito sul razzismo nella moda brasiliana.

Quattro anni fa, sempre al termine della San Paolo Fashion Week, alcune associazioni che si battono per la difesa dell’identità afro-brasiliana si lamentarono dell’esiguo numero di modelle nere in passerella. Su 344 indossatrici presenti, solo 8 erano non bianche. Così, per placare le polemiche, il Ministero Pubblico di San Paolo e la Luminosidade, l’azienda che organizza le settimane della moda in Brasile, d’intesa con i grandi marchi, siglarono un’intesa per garantire che almeno il 10% delle modelle che sfilavano fossero di origine africana o indigena.

Quella soglia, già molto esigua se si pensa che il Brasile ha la seconda popolazione di colore al mondo, non è mai stata rispettata. Oggi l’accordo non è più nemmeno in vigore e nella appena terminata San Paolo Fashion Week 2013, di modelle nere se ne sono viste davvero poche.

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