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Bergamo

Management Building Workshop, ad aprile il secondo corso fotogallery

Positivi risultati del laboratorio di innovazione manageriale organizzato da Confindustria Bergamo, Fondirigenti e Federmanager Bergamo

Il primo Management Building Workshop non è ancora terminato ma il secondo è già ai nastri di partenza. Comincerà infatti ad aprile il nuovo laboratorio di innovazione manageriale, esperimento di portata nazionale organizzato, in collaborazione, da Confindustria Bergamo, Fondirigenti e Federmanager Bergamo.

Coinvolti quaranta manager, quadri apicali e giovani imprenditori di realtà aziendali di tutte le dimensioni, bergamasche e non, impegnati ad acquisire conoscenze, ma soprattutto una visione innovativa dell’impresa che ne favorisca e supporti la crescita.

“Oggi – spiega Maurizio Bertuzzi, presidente della Sistemi Formativi Aziendali, società di Confindustria Bergamo – nelle aziende c’è bisogno di nuovi manager che uniscano alle competenze specifiche una visione imprenditoriale”.

Il laboratorio è stato studiato a Bergamo con Federmanager, con cui esiste una collaudata tradizione di collaborazione e finanziato da Fondirigenti, completamente gratuito per i partecipanti. Ora il Comitato scientifico ha dato l’ok per il secondo corso ed un terzo, sempre sperimentale è già all’orizzonte, dove si alternano momenti in aula, parzialmente in orario di lavoro, approfondimenti di gruppo, lo studio di casi specifici aziendali e contributi sulla realtà economica-sociale. Numerosa la presenza femminile, circa il 25 per cento, contro una media del 6 per cento nelle aziende bergamasche.

“La riteniamo un’esperienza di elevata qualità che punta a sviluppare versatilità di fronte al cambiamento – evidenzia Roberto Terranova, presidente del Comitato scientifico e amministratore delegato dell’Associazione Sistemi Formativi Aziendali – e lo testimoniano anche l’assidua partecipazione e collaborazione creatasi”. “E’ nato un sistema di relazioni che funziona anche al di fuori del progetto – aggiunge Giorgio Lazzaroni, project coordinator – perché le capacità di collaborare in gruppo sono fondamentali”. Positive le valutazioni dei partecipanti al primo corso.

“I docenti trasmettono stimoli importanti e non solo nozioni – sottolinea Anna Marchetti, imprenditrice (Marlegno) – abbiamo competenze diverse che mettiamo in comune: una bella occasione di apertura mentale”. Per Edoardo Valecchi, quadro (Mechel) “Il lavoro in team è un’occasione importante unita alla possibilità offerta anche a non laureati di approfondire le competenze possedute”. “Un’opportunità unica – concorda anche Francesca Torresan, quadro (Berlitz) – grazie al confronto fra quadri, dirigenti e imprenditori. Un buon mix fra teoria, contenuti e pratica. Sarebbe bello – aggiunge – creare un percorso di coaching che ci segua e ci “obblighi” a mettere in pratica quanto appreso”. Ha apprezzato gli strumenti decisamente innovativi Stefano Salvi, quadro (Smilab). “E’ interessante analizzare esempi di aziende giovani affermate, nuovi modelli di business. Ci stanno dando strumenti per vedere sia nel lungo periodo che per risolvere nell’immediato situazioni critiche. Ho notato tra i fili conduttori anche quello del “guadagno etico”, che impegna l’azienda a fare utili non dimenticando le persone e l’ambiente”. Interessanti per Carlotta Cortelli, quadro (Polynt) anche “i momenti dedicati non solo alla formazione in senso stretto ma al profilo psicologico e alla capacità di accrescere la propria leadership”. Concorda anche Giuseppe De Francesco, dirigente (Sematic) “Il confronto è la parte più stimolante, che ci sta dando il riscontro più forte”.

Rossana Pecchi

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