Atalanta e Gabbiadini, una storia d’amore mai sbocciata completamente, che si sta già per chiudere del tutto. E in modo prematuro. Questione di ore e Manolo dovrebbe (condizionale sempre d’obbligo in queste situazioni) essere ceduto in comproprietà alla Juventus per una cifra vicina ai tre milioni di euro, oltre alla comproprietà del fantasista australiano James Troisi che sbarcherebbe a Bergamo. Gabbiadini però non si fermerebbe a Torino, perché la dirigenza bianconera intende mandarlo un anno al Bologna per farsi le ossa in Serie A. Andando così, indirettamente, a rinforzare una rivale della Dea nella corsa per la salvezza.
Insomma, un giro che rischia di essere molto rischioso per la squadra nerazzurra. Soprattutto perché perderebbe, in pratica senza mai averlo visto all’opera con una certa continuità, un giocatore considerato da molti come uno degli attaccanti più promettenti del nostro campionato. Poche le presenze dal primo minuto nell’ultimo campionato per il Gabbia, oscurato dalla potenza indiscutibile del Tanque Denis con il quale non ha mai trovato la giusta sintonia in avanti. Non a caso l’unico gol segnato in Serie A con la maglia nerazzurra è quello contro il Bologna, in una gara giocata in coppia con Tiribocchi.
Un ragazzo di soli 20 anni (compirà i 21 il prossimo 26 novembre), Gabbiadini, quindi con ulteriori margini di miglioramento, e fresco di convocazione con esordio nella Nazionale maggiore di Cesare Prandelli, dopo una valanga di reti con la maglia dell’Under 21. E soprattutto un ragazzo bergamasco, di Bolgare, cresciuto nel settore giovanile di Zingonia e da sempre tifoso nerazzurro. Una scelta piuttosto azzardata, quella di lasciarlo partire così.
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