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La lettera

I sindaci bergamaschi scrivono al premier Monti “Situazione insostenibile”

L’ennesimo grido di allarme dei sindaci per chiedere al governo di modificare le norme che costringono gli enti locali a sacrifici insostenibili. Stavolta il grido è forte e collettivo: 144 primi cittadini orobici, oltre la metà di tutta la provincia, hanno sottoscritto una lunga lettera rivolta al premier Mario Monti.

L’ennesimo grido di allarme dei sindaci per chiedere al governo di modificare le norme che costringono gli enti locali a sacrifici insostenibili. Stavolta il grido è forte e collettivo: 144 primi cittadini orobici, oltre la metà di tutta la provincia, hanno sottoscritto una lunga lettera rivolta al premier Mario Monti. E’ un appello trasversale, firmato da esponenti di ogni schieramento politico. Si chiede una revisione del patto di stabilità, che blocca tutti gli investimenti delle amministrazioni, e una revisione della spesa più leggera nei confronti dei Comuni. Non è solo una semplice protesta, i sindaci vogliono proporre due soluzioni per risolvere le criticità del sistema Italia: un intervento concreto per combattere l’evasione fidscale e una riforma per eliminare l’inefficienza e i costi della pubblica amministrazione. La missiva può essere sottoscritta anche da altri primi cittadini grazie al sito www.letteraamonti.org. “La situazione è insopportabile – commenta il vice sindaco di Bergamo Gianfranco Ceci – i Comuni sono stati trasformati in esattori a causa dell’Imu, ma quello che viene raccolto finisce nelle casse dello Stato. Si è superato ogni limite di decenza”. Il promotore della lettera è il sindaco di Vertova Riccardo Cagnoni: “Tutti parlano di antipolitica, a nostro avviso è arrivato il momento di tornare a fare politica – commenta. Noi sindaci abbiamo una credibilità, siamo sempre in prima linea con i cittadini. Ci mettiamo a disposizione per studiare un patti sociale su due temi importanti: l’evasione fiscale e i costi dell’amministrazione”. “Non è un caso che questa iniziativa nasca in Bergamasca – gli fa eco Massimo Alloni, primo cittadino di Mozzanica – è una protesta in termini civili, ci mettiamo la faccia. Sappiamo che ci sono problemi, per troppo tempo la politica in Italia ha sperato sul mucchio. Vogliamo essere liberi di gestire fondi sul territorio mettendoci del nostro”.”E’ un testo scritto con il cuore – spiega Enea Bagini, sindaco di Ciserano -. La nostra terra eroga servizi con uno standard qualitativo notevole. E’ doveroso dare risposte sicure ai cittadini”.

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