• Abbonati
Guarda il video

Dodici mesi fa l’ultimo Doni a “testa alta” video

Sul palco della Festa della Dea davanti alla folla nerazzurra che lo incoraggiava l'ex capitano giurava amore eterno ai colori nerazzurri: "Chi va in campo con questa maglia deve capirne l’importanza e nessuno può prendervi in giro, tantomeno io".

Rivedere oggi quelle immagini della Festa della Dea, a distanza di un anno, sembra incredibile. Altro che dodici mesi: pare che sia passata una vita da quando Cristiano Doni, fresco indagato dalla Procura di Cremona per il caso-calcioscommesse, veniva applaudito, incoraggiato, incitato e portato in trionfo dal popolo nerazzurro. Lui, commosso come non mai, rispondeva con abbracci sorrisi e con quel gesto che, fino alla data del suo arresto, il 19 dicembre 2011, era diventato il marchio distintivo suo e di un’intera tifoseria, che in quell’uomo che urlava amore eterno alla maglia nerazzurra e giurava sulla sua innocenza aveva deciso di identificarsi, tanto da organizzare una manifestazione in sua difesa pochi giorni dopo l’annuncio dello scandalo.

“Non ho voluto mancare anche se il mio stato d’animo non è dei migliori – diceva all’ultima Festa della Dea l’ex capitano nerazzurro – in questi giorni però sta migliorando perché mi sto rendendo conto ancora una volta di quanto sia grande l’affetto che la gente di Bergamo ha nei miei confronti. E’ questo che mi ha dato l’entusiasmo per continuare a giocare quest’anno. Non sono le parole o le cazzate, ma i fatti che fanno parte della storia dell’Atalanta. Voi fate parte di tutto questo e lo sarete sempre, indipendentemente dai giocatori che passeranno”.

Incitato dai cori dei tanti tifosi presenti (alcune ragazze addirittura in lacrime davanti al suo giuramento), l’ex numero 27 nerazzurro metteva la mano sotto il mento e lanciava il suo appello: “Quando qualcuno cade e viene messo al tappeto ma indossa questa maglia e la porta nel cuore, come me, con voi al fianco non può avere paura di nessuno. Potrà capitare di cadere nel prossimo campionato, ma l’importante è rialzarsi in piedi e tenete sempre la testa alta”. In quell’occasione l’ex capitano non mancava di ringraziare i suoi tifosi, chiudendo con una frase ad affetto che, sentita oggi, lascia sicuramente l’amaro in bocca al popolo bergamasco di fede atalantina: “La marcia che avete fatto anche per me la ricorderò e la porterò nel cuore tutta la vita, più di qualsiasi gol segnato nella mia carriera. E’ stato un grande gesto, che cercherò di ripagare quest’anno in campo e fuori, trasmettendo ai miei compagni l’importanza di giocare per questa squadra. Chi va in campo con questa maglia deve capirne l’importanza, perché l’Atalanta siete voi. E nessuno può prendervi in giro, tantomeno io”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
leggi anche
Generico
Festa della dea
Doni, mano sotto il mento: “Nessuno può prendervi in giro, tantomeno io”
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI