Cosa può fare un gruppo di pallavoliste durante la pausa estiva? Voi penserete: continuare a tenersi in forma, fare attività oppure giocare a beach volley… ma perché no una bella vacanza? Ed è ciò che è successo a me e a un gruppo di amiche formato da Stefania Dall’Igna, Monica Ravetta, Giulia Agostinetto e Giulia Leonardi, con il quale quest’anno ho deciso di fare una rimpatriata, non qui in Italia, ma in uno dei posti più unici del pianeta: Dubai.
E’ stato fantastico ritrovarsi a distanza di anni in un ambiente totalmente diverso dal nostro solito, lontano da palazzetti, allenamenti e ginocchiere. Infatti, se mi fermo un attimo, penso a quanti ricordi conservo nel mio cuore con ognuna di loro. Con qualcuna ho trascorso più di un anno insieme e ho vinto grandi cose; con altre ho vissuto un’annata meno felice, ma comunque intensa; con qualcun’altra ancora, invece, c’è stata l’esperienza per pochi mesi tre anni fa; con altre ci siamo scambiate dei saluti sottorete, comunque ci conoscevamo tutte tra noi e ci ricordavamo con affetto, simpatia e stima reciproca.
E’ stato speciale e più entusiasmante del previsto vivere una vacanza fra noi. Ma sapete, c’era qualcosa di strano, un “non so che” di insolito, un qualcosa che non ci sembrava né vero né normale: infatti, per la prima volta non ci siamo riempite, anzi ossessionate delle tipiche domande che aleggiano nello spogliatoio durante tutto il corso del campionato. Voi direte: "Ragazze, siete in vacanza!". Ma vi assicuro che per noi è un po’ come avere una “deformazione professionale” per gli orari. "Raga, a che ora abbiamo l’allenamento domani?", "A che ora è la seduta pesi?" oppure "Quale maglia dobbiamo indossare per la trasferta?".
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