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Terremoto in maggioranza A Dalmine alleanza sulla via del tramonto?

Alta tensione in maggioranza a Dalmine. Nel Consiglio comunale in cui la Giunta ha chiesto il via libera al bilancio di previsione il consigliere del Popolo della Libertà Adriano Zeggio ha attaccato duramente sindaco e Giunta in particolare sulla cultura e sulla revisione della spesa attuata dall’amministrazione.

Alta tensione in maggioranza a Dalmine. Nel Consiglio comunale in cui la Giunta ha chiesto il via libera al bilancio di previsione il consigliere del Popolo della Libertà Adriano Zeggio ha attaccato duramente sindaco e Giunta in particolare sulla cultura e sulla revisione della spesa attuata dall’amministrazione. Secondo Zeggio, che ha parlato a nome del gruppo del Pdl intervenendo nelle dichiarazioni di voto, la Giunta non ha tagliato abbastanza spese. Nonostante l’attacco frontale la delibera ha avuto poi l’ok anche dai consiglieri Pdl. “Ritengo inaccettabili le dichiarazioni del rappresentante del Pdl, il Consigliere Adriano Zeggio – afferma il sindaco Claudia Terzi – Contrariamente a quanto pensa quest’ultimo sono fermamente convinta dell’utilità e dell’importanza di due istituzioni quali la Biblioteca Civica e l’Ambito Territoriale dei servizi sociali. L’uno e l’altro non possono intendersi solo come un costo, ma come fonte di tutela e mezzo di crescita dei nostri cittadini. Seppur con un certo ritardo, abbiamo approvato uno dei bilanci più difficili di questa Amministrazione. Basti pensare al -37% dei trasferimenti rispetto il 2009, alla morosità di Rea per quasi un milione e l’inasprimento del patto di stabilità: se nel 2008 si potevano spendere 2,457 milioni in più rispetto a quanto incassato, oggi dobbiamo “risparmiare” 1,7 milioni (+304,41%). La buona gestione comunque paga poiché il debito pro capite in 3 anni si è drasticamente ridotto (€847,75 nel 2009 e €620,34 nel 2012)”.

L’addizionale comunale all’IRPEF passa dallo 0,3% allo 0,4% e l’aliquota base dell’IMU sull’abitazione principale dal 4,00‰ al 4,75‰. Una scelta in controtendenza con la politica adottata da molte amministrazioni guidate dalla Lega Nord, che hanno scelto di non toccare l’Imu sulla prima casa. “Con un certo sforzo abbiamo deciso di non intervenire sull’IMU seconda casa confermandola al 7,6‰ – continua il primo cittadino -. In particolare, per non gravare ulteriormente sulle attività produttive di Dalmine, già duramente colpite dalla crisi e dalle imposizioni dello stato centrale”.

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