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Si dice che...

Malumori in Curia dopo le indiscrezioni sulle nomine dei parroci

Sabato 10 giugno il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ufficializzerà le nuove nomine di alcuni parroci e curati della diocesi. Ma in Curia si sarebbe scatenata una guerra di veti dopo le prime indiscrezioni. Intanto si dice che...

Mercoledì 13 giugno presieduta dal vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, sì svolgerà l’assemblea di tutto il clero bergamasco, che verterà pincipalmente sul tema delle Unità Pastorali, e contestualmente verrà presentato il prossimo calendario pastorale. Forse sarà l’occasione per ritornare sulle nomine dei nuovi parroci e curati della diocesi.

A seguito però di alcune indiscrezioni pubblicate da Bergamonews pare sia alto il malumore tra i preti stessi, così come  negli uffici della Curia sia nata una serie di veti e contrapposizioni. Sembra, per esempio, che don Gian Luca Marchetti, attuale archivista e cancelliere della Curia, nonchè  rettore dell’Abbazia di Sant’Egidio, non sapesse di dover lasciare in tutta fretta l’abbazia cara a Padre Turoldo a favore di monsignor Attilio Bianchi, parroco di Santa Lucia in città.

Un episodio che avrebbe dato vita a maldipancia tra il vescovo e alcuni sacerdoti interessati alle nuove nomine, chiamati al rigoroso silenzio per rispetto del voto di obbedienza verso la Chiesa.

Veti incrociati e scambi di vedute che vedrebbero come gran paciere l’intervento diplomatico di monsignor Davide Pelucchi, attuale vicario generale. C’è da evidenziare che tra le agognate nomine in atto, alcune sono di importanti parrocchie tra cui Gazzaniga, Grassobbio, Vertova e soprattutto Clusone, che vede le dimissioni dell’arciprete monsignor Giacomo Panfilo, per raggiunti limiti di età.

Pare che per la parrocchia più importante dell’alto piano di Clusone sia in lizza monsignor Tarcisio Tironi, già parroco di Romano di Lombardia. Per la parrocchia della cittadina della Bassa Bergamasca nelle intenzioni del vescovo pare ci sia monsignor Lino Casati, anch’egli delegato vescovile e professore in seminario.

Dato in partenza dal Centro missionario diocesano ci sarebbe anche don Giambattista Boffi e la nomina a parroco di Grassobbio di don Manuel Beghini, che organizzò  l’ingresso del vescovo in terrà bergamasca. Anche se il condizionale nelle ultime ore è diventato d’obbligo nelle sacre stanze dell’episcopio bergamasco, che si trova a dover gestire 870 preti per 389 parrocchie. Tutto per mettere a tacere e sviare le indiscrezioni.

 

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