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Pirellone

Si è dimesso il leghista Davide Boni: “Seguo l’esempio di Bossi”

Il presidente del Consiglio regionale Davide Boni si è dimesso. E' accusato di corruzione. Secondo gli inquirenti Boni gestiva i suoi affari illeciti nel palazzo della Regione, un giro di mazzette per oltre un milione di euro legata ad alcuni appalti per dei centri commerciali.

Il presidente del Consiglio regionale Davide Boni si è dimesso. E’ accusato di corruzione. Secondo gli inquirenti Boni gestiva i suoi affari illeciti nel palazzo della Regione, un giro di mazzette per oltre un milione di euro legata ad alcuni appalti per dei centri commerciali. "Buongiorno a tutti, fatta visita al gomito stamattina, va meglio. Oggi Aula… Vi abbraccio…" – questa la frase postata su Facebook nelle prime ore di martedì. Poi la chiamata improvvisa in via Bellerio. Al suo ritorno Boni ha annunciato la conferenza stampa per ufficializzate le sue dimissioni. Ancora ieri i vertici di via Bellerio avevano confermato a Boni di non voler chiedere le sue dimissioni, lasciandogli tuttavia libertà di coscienza sulle decisioni da prendere, soprattutto dopo le dimissioni dalla Regione Lombardia di Renzo Bossi e Monica Rizzi.  "Davide Boni si è dimesso, è un gesto apprezzabile, sottolinea questo nuovo corso che la Lega ha preso", ha detto Roberto Maroni – parte del triumvirato che sta guidando la Lega – intervenendo all’emittente bergamasca Radio Pianeta. "Voglio che in Regione Lombardia si affermi il nostro nuovo principio: largo ai giovani – ha aggiunto Maroni -. Ne abbiamo tanti, sceglieremo un giovane che vada a presiedere il consiglio regionale". Nel nome del rinnovamento generazionale, su cui insiste soprattutto Roberto Maroni, il posto di Boni verrà preso da un giovane consigliere. In pole Massimiliano Romeo, eletto nel collegio di Monza e Brianza.

"Il triumvirato, sia in precedenza, sia in occasione della riunione con i Consiglieri regionali, durante la quale sono state discusse le dimissioni di Monica Rizzi, non ha mai chiesto le mie dimissioni, rinnovandomi la fiducia", afferma Davide Boni in una nota. "Peraltro fin da subito la Segreteria politica federale, alla quale ho dato le mie spiegazioni, mi ha concesso fiducia incondizionata, confermandola nel tempo. In funzione di quanto ha fatto il mio Segretario federale, Umberto Bossi, che ha fatto un passo indietro per agevolare una serena condizione politica per il movimento, faccio anch’io un passo indietro, precisando che nessuno me l’ha mai chiesto, in totale autonomia, quindi, ed in assenza di qualsivoglia nuovo elemento riguardante le indagini che mi hanno mio malgrado coinvolto. Dopo 22 anni di militanza non posso e non voglio però fare altro, ancora una volta, che seguire l’esempio del mio Segretario federale, Umberto Bossi, al quale già rimisi il mandato un mese fa. Se fa un passo indietro lui, diviene un imperativo morale per me seguirlo".

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