Dimissioni richieste, dimissioni presentate. Il vicesindaco di Boltiere Maurizio Testa, balzato agli onori delle cronache per il saluto romano sfoggiato a Predappio, si è dimesso dalla Giunta. Non è più vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Personale e Sport. La decisione è maturata dopo le tantissime critiche piovute nelle ultime settimane sia a livello locale che nazionale. Testa si è fin da subito scusato per il gesto, “fuori luogo e non adatto alla carica ricoperta”. Le minoranze però non si sono accontentate delle scuse. La richiesta è stata chiara: dimissioni da tutte le cariche pubbliche. L’ormai ex vicesindaco li ha accontentati solo a metà rimanendo in consiglio come semplice consigliere di maggioranza. “Sono stato eletto dalla popolazione e quindi trovo ingiusto lasciare il Consiglio comunale” – ha spiegato Testa durante la seduta di venerdì sera. Non è andata a buon fine anche la richiesta di messa in mobilità e privazione della carica di responsabile della polizia locale di Manolo Peroni, anche lui ritratto nello scatto incriminato con il braccio teso. Per manifestare tutta la loro indignazione un gruppo di persone ha tenuto un presidio antifascista all’esterno della sala consiliare. Presente anche Salvo Parigi, presidente dell’Anpi, e una delegazione della minoranza di Ponteranica, altro Comune in cui un consigliere, stavolta leghista, ha pubblicato su Facebook un fotomontaggio che lo ritraeva accanto al Duce. Il primo cittadino di Boltiere nell’accogliere le dimissioni di Testa ha sottolineato il coraggio del suo ex vicesindaco, autore di un gesto “di grande responsabilità e abnegazione”.
Più informazioni
commenta