Renzo Rosso, patron di Diesel, vede lontanissimo. In tanti anni di carriera non ha mai sbagliato una campagna pubblicitaria: immagini aggressive, a volte anche scandalose, scritte provocatorie. A Bergamo, forse appunto per provocare, i suoi pubblicitari hanno pensato di usare qualcosa che facesse discutere. Ed ecco che alla stazione è spuntata un’enorme scritta in dialetto bergamasco. “Stupid, ada che ghè ol negòse de Diesel a oriosenter, pota”. In un tempo in cui il vernacolo accede gli animi politici pro e contro la Lega Nord, Diesel si smarca e regala un assist a tutti i sostenitori accaniti del dialetto. In primis gli esponenti del Carroccio, che a Bergamo e provincia paiono avere particolarmente a cuore la causa: dai cartelli stradali dei paesi, ai cartelloni informativi delle amministrazioni, fino ai recenti totem turistici della Provincia e il centralino comunale con le canzoni di Luciano Ravasio. Basta che di mezzo di sia un “pota” e la gente impazzisce, anche in senso buono: basta vedere quanta gente, di ogni parte politica, assiste ogni estate ai concerti del Bepi. Solo che quando compare il verde sole delle Alpi, le contrapposizioni politiche hanno la meglio e pur di difendere la causa pro (Lega) e contro (centrosinistra) il bergamasco si finisce per litigare. Cosa significa quindi questa campagna di Diesel? Che in fondo la Lega Nord ci ha visto giusto? Oppure è solo un altro modo per provocare e quindi avere visibilità?
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L’INIZIATIVA In Provincia il turismo parla bergamasco
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