• Abbonati
Castelli calepio

Primo stop al centro commerciale di Quintano

La conferenza dei servizi, quella di avvio che avrebbe dovuto solo dare il via libera formale alle procedure tecniche prima di entrare davvero nel vivo della materia, ha accolto le osservazioni del comitato locale contrario alla mega struttura di vendita alle ex acciaierie, e ha rinviato il giudizio alla riunione del 22 ottobre.

Il comitato che a Castelli Calepio e dintorni è nato per contrastare la proposta di un centro commerciale nelle ex acciaierie di Quintano è soddisfatto. Ha vinto il primo round ed è così che, come spiega un esponente del gruppo, Claudio Sala, "la gente può tornare a sperare visto che ultimamente c’era un po’ di rassegnazione".
In effetti è successo che alla conferenza dei servizi tenutasi a Milano le poposte dei fautori del mega punto vendita non hanno ricevuto il via libera che normalmente in questi casi viene dato. In effetti quello di mercoledì 24 settembre era il primo incontro della conferenza dei servizi, un passaggio più formale che sostanziale, nel senso che è il momento in cui si verifica se la domanda è ammissibile, se è cioè corredata dalle varie documentazioni necessarie.
Ma proprio su questo il comitato ha avanzato tre osservazioni. La prima è legata al fatto che l’area destinata centro commerciale nel Piano regolatore era definita sì struttura di vendita, ma fino a un massimo di 1.500 metri quadrati. Avvalendosi di norme che servono per apportare delle specificazioni al progetto però la Giunta ha stravolto il Prg ampliando l’area di vendita fino a 14.999 metri quadrati. 
La seconda osservazione riguarda proprio i 14.999 metri quadrati di pavimento vendita. A 15.000 scatta la necessità della Valutazione dell’impatto ambientale. Ma, un regolamento recente del Pirellone renderebbe obbligatoria la Valutazione ambientale perché nel computo va inserita l’intera superficie del centro se supera il doppio di quella destinata alla vendita. La superficie lorda del centro commerciale è di 37.000 metri quadrati, ragion per cui l’eccedenza, sommata ai 14.999 supera i 15 mila previsti dalla Regione e porta alla necessità della Valutazione di impatto ambientale.
L’ultima osservazione è la possibilità che quell’area sia soggetta a bonifica: per il comitato è una questione tutta da verificare.
Le domande del comitato hanno a quanto pare suscitato seri dubbi in conferenza dei servizi e la parte più burocratica e in genere rapida della procedura si è fermata per ulteriori approfondimenti: una risposta si avrà alla prossima riunione, il 22 ottobre.
Ricordiamo che la polemica per il grande insediamento ha già creato tensioni anche nel partito di governo di Castelli Calepio: la Lega. Gli amministratori locali sono intenzionati a portare avanti la struttura, ma la segreteria provinciale dei lumbard ha già posto un altolà. Intanto anche i gruppi di minoranza stanno dando battaglia: da una parte Insieme per Castelli Calepio, vicino a centrosinistra e Rifondazione, dall’altra Patto per Castelli Calepio, vicino al Polo delle libertà.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI